1. Una dolce attività caritatevole


    Data: 31/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: gyllo

    Per essere discreto racconto una vicenda vissuta, ma cambiando tanti di quei particolari che sarà quasi impossibile risalire alla fonte.
    
    Siamo in una Taranto particolarmente afosa, è Luglio, si fatica a respirare e l'atmosfera sembra incantata: quasi irreale.
    
    E' molto che non sento Francesco: quando ci siamo incontrati sapevamo di essere solo amici (di quell'amicizia che solo chi è gay può comprendere), ma la nostra espressione di affetto era fatta di gesti delicati dolci, al limite, ma senza quello spietato senso di malizia mercenaria che rende la vita così squallida.
    
    Il nostro primo incontro avvenne vicino ad un parco, quasi antistante ad una zona di "battuage", ma la nostra conversazione ha subito assunto quel dolce sapore intimo, ma nello stesso tempo liberatorio che era ben diversa dallo spirito con qui si va in un luogo tipico del consumo di un sesso furtivo e fugace: ci siamo comunicati le nostre difficoltà e ci siamo entrambi sentiti davvero meno soli; il Mondo finalmente era un posto anche per noi!!!
    
    Tornando a casa continuavo ad assaporare il piacere, ma non quello dell'esperienza erotica, piuttosto la felicità di sapere che mi ero dato e avevo ricevuto.... tutto qui!
    
    Tempo dopo sento il desiderio di ricontattarlo, per sapere come stava, sperando fortemente di incontrarlo nuovamente (o forse l'uno e l'altro in contemporanea). Lo chiamo al telefono e apprendo, con mio grande dispiacere, che era in convalescenza per un piccolo intervento alla bocca; ...
    ... gli chiedo se gli fa piacere di essere di ricevere la mia visita e, alla sua risposta positiva, fissiamo un momento in cui potevo andarlo a trovare.
    
    Sentivo crescere dentro di me una emozione particolare, non tanto desiderio di sesso, ma quanto di ritrovare una persona con la quale avevo condiviso dei pensieri sinceri e delicati.
    
    La mattina fissata vado a trovarlo, devo chiedere a qualcuno, ma, con un po di ricerca trovo il condominio e suono al campanello: ovviamente era in casa, mi indica il piano e salgo tramite un vecchio ascensore demodè di quelli che si trovano in palazzoni un po trasandati. Mi apre e mi accoglie con un lieve accenno di sorriso in un appartamento piccolo, ma tenuto bene ed accogliente.
    
    Entrando colgo l'occasione di appoggiare le mie labbra sulle sue per esprimere un gesto candido di affetto e piacere nel contempo.
    
    Ci accomodiamo sul divano e si "apre" raccontandomi una triste esperienza di un amante italiano con cui aveva passato un periodo a Varsavia che, dapprima, lo aveva accolto con affetto, poi gli aveva dimostrato un distacco che, per il suo animo nobile e gentile, lo aveva fortemente lasciato nella tristezza, anche se continuava a ripetere: "Oramai sono pronto a tutto!!!", mai frase fu più finta!
    
    Io lo ascolto, cerco di unirmi a lui nei sentimenti e la conversazione va avanti fino a che non conclude la sua triste esperienza erotico-polacca.
    
    Nel frattempo le carezze tra di noi si erano fatte, via via, più insistenti e, a queste, il ...
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