1. Stupida


    Data: 31/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Edipo

    ... solo pochi anni più di mio figlio e lo stesso fisico magro. Mi sentii bagnata e dovetti dissimulare il turbamento che provavo. Poco dopo bussarono alla porta; era Morena che chiedeva a Sergio se voleva andare con lei la sera al concerto di un noto cantante: doveva andarci con la madre, avevano preso da tempo due biglietti ma la mamma si sentiva stanca. Sergio era restio ad accettare e io lo spinsi a dire di sì. Pensavo che con una bella ragazza che senza inibizioni gli dimostrava la sua disponibilità poteva fare a meno di masturbarsi sotto la doccia. Morena aveva ventun anni, tre più di lui, ed era il tipo di ragazza già esperta che poteva svezzarlo, in tutti i sensi. Rimanemmo sole, io e Miriam. Mi sentivo accaldata e turbata e dopo un rapido giro nella città serale ci ritirammo in camera ma io riportai la chiave al portiere, così Sergio, al ritorno, che speravo il più tardi possibile, non ci avrebbe svegliato. Nel tornare sopra passai davanti alla stanza di Roberto che distava solo pochi metri dalla nostra: accostai l'orecchio ma non udii nessun rumore: forse dormiva già oppure era andato anche lui al concerto. Rientrando, mi chiesi fino a che punto dovessi spingermi, se dovessi fare la figura della milf arrapata che seduce il cute boy. Sapevo che data la timidezza di Roberto dovevo decidermi io a prendere in mano la situazione, altrimenti saremmo rimasti in bianco tutti e due. Dopo una notte agitata (ma sentii Sergio che rientrava) mi svegliai presto. I miei cuccioli ...
    ... dormivano ancora, io andai a fare la doccia, poi decisi di scendere per colazione. Ero appena uscita dalla stanza che mi ritrovai di fronte Roberto che se ne stava indeciso a poca distanza dalla mia porta, come in agguato. Gli diedi il buongiorno e lui era così sopreso che non riuscì nemmeno a rispondermi. "Hai qualcosa da dirmi?", gli chiesi scrollando i capelli ancora umidi. "Nnno, io..." Sorrisi. Mi guardai attorno: nessuno in vista. Lo presi per mano e e ci avviammo verso la sua stanza. In quel momento la nostra porta si aprì, sentii Miriam che diceva:"Mamma!", feci appena in tempo a lasciargli la mano e corsi dalla bambina. Si era svegliata di soprassalto e non vedendomi al suo fianco si era spaventata. Amo mia figlia ma in quel momento mi chiesi se non poteva dormire ancora per dieci minuti...La riportai dentro e con la coda dell'occhio vidi Roberto che si allontanava. Un'occasione persa. Quando scesi finalmente vidi Morena che faceva colazione e la salutai con la mano. Mi rispose senza entusiasmo. La serata non doveva essere andata bene: mi chiesi se lei non era troppo disinvolta per un tipo riservato come Sergio. Mi balenò anche l'idea che forse mio figlio, essendosi già speso sotto la doccia, non si fosse sentito pronto per il dopoconcerto o, peggio, non fosse stato all'altezza. Però, a quell'età, le forze si recuperano in fretta...Questo per confermare che ero stupida, completamente stupida. Sergio scese, più scontroso del solito. Lo vidi smanettare sul cellulare, cosa ...