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La minorenne
Data: 03/06/2019, Categorie: Etero Autore: amolafi
Mancavano poco più di due settimane alla partenza per il servizio di leva quando Claudio mi disse che una collega della sua ragazza, Ornella, mi aveva visto in fotografia e mi voleva conoscere. Chiesi che tipo fosse e Claudio mi rispose che l'aveva vista solo un paio di volte, che non era una gran figa ma non era neanche da buttare e che l'impressione che ne aveva avuto era di una puttanella. Mi bastava. La domenica pomeriggio, dopo le presentazioni le avevamo portate al Sayonara (locale di Sesto S/G in voga alla fine degli anni '60 e inizio anni '70 dove su comodi divanetti in un'atmosfera semibuia si ascoltava musica stereo). appena salita in macchina Ornella aveva slacciato il cappotto e dallo specchietto avevo visto che la camicia bianca che indossava era abbondantemente slacciata e si vedevano un bel paio di tette senza reggiseno, girandomi nel fare manovra per parcheggiare avevo anche visto la corta mini che indossava. Dopo aver preso posto e scambiato qualche frase la invitai a ballare un lento. Giusto per non perdere tempo l'avevo abbracciata sui fianchi annullando le distanze e lei mi aveva messo le braccia al collo e la testa sulla mia spalla. Accarezzavo la sua schiena e attraverso il sottile tessuto della camicia sentivo il calore della sua pelle, ci volle un attimo perché mi diventasse duro, la strinsi ancora di più per farglielo sentire e lei, a sua volta, cominciò a spingere il proprio bacino contro il mio muovendolo al ritmo della musica. Le baciai il collo ...
... e il lobo dell'orecchio, poi cercai la sua bocca e trovai subito la sua lingua. Incoraggiato da quella reazione cominciai a scendere con le mani e a palparle le natiche mentre lei sempre più eccitata mi baciava furiosamente. Dopo qualche brano ci sedemmo sul divanetto e, nella penombra, continuammo a baciarci con grande intensità mentre con la mano mi ero infilato nella sua camicia e le palpavo le tette, quando scesi lungo il fianco e infilai la mano tra le sue gambe le aprì spontaneamente per farmi entrare meglio, scostate le mutande trovai il pelo e infilai un dito nella fessura umida mentre lei mi massaggiava il cazzo da sopra i pantaloni. Dovetti fermarla più volte per evitare di venire dentro le mutande mentre lei sembrava godesse in continuazione. Quando uscimmo dal locale era già buio e, avendo solo la mia Mini decidemmo di andare in camporella in quattro mettendo come separé un plaid bloccato dai vetri del finestrino anteriore. Sentii che Claudio e la sua ragazza stavano trafficando dietro a anche noi cominciammo a baciarci con ancora maggiore intensità, le slacciai la camicia denudandole il seno e cominciai a leccarglielo e succhiarglielo e poi le abbassai le mutande per "lavorare" meglio mentre lei mi aveva aperto la patta e me lo aveva tirato fuori cominciando un lento su e giù. Volevo fare l'amore e glie lo dissi ma mi rispose che in quella posizione eravamo troppo sacrificati e lo avremmo fatto quando saremmo stati più comodi, poi si chinò e me lo prese ...