1. Vivienne. Il suo tentativo fallito di evangelizzare Don Armando e finalmente l'arrivo di "LUI, l'Angelo"!


    Data: 05/06/2019, Categorie: Etero Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    Don Armando era molto nervoso, aveva grosse crisi di coscienza, mi rivolgeva discorsi intesi a convincere me, ma io mi reputavo nel giusto e capivo invece che era lui a cercare scusanti per il suo comportamento. Ma perché? Dato che io lo ritenevo un sant'uomo di chiesa? Non avevo nessun problema a continuare, bastava solo che lui ogni volta mi assolvesse. Ecco... per farti capire... ti riporto cosa mi diceva, dopo però, a libidine soddisfatta. "Che vuoi? Anche il prete è soltanto un essere umano." "Tutto OK. Siamo semplicemente umani. Tutti abbiamo diritto di soddisfare le nostre necessità e desideri." "Che male c'è che un uomo dimostri fisicamente il suo affetto?" Questa poi era una vera perla: secondo lui non era peccato perché mi prendeva solo nel culo... "Non è un peccato. Siccome non c'è nessuna possibilità di procreazione o di gravidanza, i nostri atti non sono peccaminosi." "Questo è un esempio di quanto Dio ti ama!" "Questo ti mostrerà quanto Gesù ti ama, perché io sono un prete.". Arrivò a farmi tenere in bocca un'ostia consacrata mentre mi profanava l'ano e, sinceramente, aumentò considerevolmente il mio piacere. Un'altra volta, successivamente, pretese di farmi un clistere con l'acqua santa, mi piacque molto ma era molto scomodo dopo anche perché lui pretese di profanarmi con l'intestino pieno, non replicammo più per l'incomodo di dover pulire tutta la stanza dal liquido lordo dell'evacuazione. Il giorno successivo, appena mamma e papà lasciarono casa dopo pranzo, ...
    ... mi precipitai nella loro stanza e presi il cazzo equino, i nastri, il manico di scopa, nonché il frustino, la palla di gomma da inserirsi in bocca e quel laccio che avevo visto stretto attorno agli attributi di papa e corsi da Don Armando. La mia intenzione era di usarli su di lui, far si che fosse il mio primo uomo che profanavo nel culo ma lui aveva altri progetti, almeno inizialmente. Fu lui che mi legò invece, mi costrinse in ginocchio e mi legò i polsi alle caviglie e poi tutto assieme al bastone, da una parte e dall'altra, ora ero costretta come il mio papà, pronta per essere usata. Vivevo un momento assurdo d'eccitazione, di paura e voglia di essere sfondata perché Don Armando voleva senz'altro usare l'arnese equino oltre al suo cazzo duro come il ferro! Feci a tempo a pregarlo di non sverginarmi, gli gridai che non glielo avrei mai perdonato se l'avesse fatto! Ebbe paura? Qualcosa temeva? Fu comunque l'ultima cosa che potei dirgli perché dopo mi mise in bocca quella palla di gomma legandomela stretta. Cominciò ad usare il frustino sadicamente, mi colpiva le natiche con forza e io piangevo dal dolore e... godevo! Mi colpiva fra le cosce e sentivo lampi di dolore quando sferzava proprio la mia perla inturgidita, piangevo e... godevo! Lo sentii approntarsi e il suo serpente entrarmi nell'intestino e iniziare a vangare forte! Mi colpiva sulla schiena con il frustino, io piangevo e... godevo! Finché lo tolse e al buco orrendamente dilatato avvicinò l'attrezzo artificiale! ...
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