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    Data: 20/10/2017, Categorie: Etero Autore: ilcortese, Fonte: Annunci69

    ... sgranò gli occhi ed urlò, che grosso, fa male, le piaceva, continuò a guardarlo, gli occhi come fari lucenti, una sporca notte dai fari lucenti.
    
    Passarono i minuti, i respiri si fecero pesanti, lei godeva, si contorceva, mai ha ricevuto un simile membro, le smorfie si alternano, dolore e piacere si fondono, lui gli aprì le natiche, con forza lo spinse, tutto dentro, lei guardava e gli diceva che stava venendo, la presa era forte, continuava a spingere, il cazzo si ingrossava, a dismisura, stava per venire, l’afferrò per i capelli, estrasse il cazzo e con mossa fulminea lo infilò nella sua bocca, la inondò, una cosa mai vista, era tanta, era troppa, lei ingoiò, si riuscì ad ingoiare tutto, neanche una goccia ne cadde, che brava.
    
    Si girò verso di lui lo osservò era soddisfatta soddisfatta, l’approccio le era piaciuto, era stato forte, come voluto, due mani l’afferrano di nuovo, ora erano diventate quattro, lei sbandò, stava quasi cadendo, erano gli altri due, sostenevano il corpo, come una bambola, uno l’afferrò e si strusciò sulle sue natiche, il cazzo era duro, l’altro davanti si pose, la baciò in bocca, la morse, la insultò, la chiamò puttana, senza una sosta, viene piegata, il secondo maschio le toccò il culo, volle sentire, voleva entrare, si percepì che quello era il pensiero, sputò sull’ano, inserì un dito, dopo due, lei non capi più niente, voleva urlare, ma ha la bocca era impegnata dal terzo ragazzo, la testa bloccata sull’asta, ingoia le disse, ingoia puttana, ...
    ... fino alla radice.
    
    Perse le scarpe, ma acquistò più equilibrio, il ragazzo tolse le dita dall’ano, le spinse contro il membro, con forza, le dimensioni erano minori del primo, quasi normali, entrò, il piccolo buco cedette di schianto, che strani versi si sentivano, il cazzo in bocca non le permetteva di dire quanto le piaceva, i due non le davano pace, erano infoiati, la frenesia era totale, quanta libidine sprigionavano i suoi occhi, passavano i minuti, il terzo uomo le riempì la bocca, era di nuovo piena di succo, si staccò, lei con due dita la colse, allungò la mano dal finestrino, volle che lui aprisse la bocca, è buona diceva, con gesto deciso le appoggiò il seme sulle sue labbra, era amaro dal forte odore, l’altro nel mentre continuava il servizio, ora lei gemeva liberamente, urlava frasi indecenti, fece una richiesta, ne voleva due, insieme, uno per buco, i ragazzi si guardarono, indugiarono un attimo, cercando una soluzione.
    
    Decisero, uno si distese supino, sull’aiuola accanto, lei con un po’ d’imbarazzo, si calò sul membro, lo infilò di nuovo nell’ano, lui era sceso dall’auto, ammutolito li guardava, quello gigante si avvicinava, era duro, di nuovo in tiro, ma quant’è grosso, ora bene lo vedeva bene, come farà ora si chiese, lui con calma le si avvicinò, prima si strusciò con la cappella sulla vagina, lo tenne con una mano, lo serrò per bene, le mani erano forti, s’appoggiò ed iniziò la danza, pian piano la strada si allargò, la figa cedette, un primo pezzo la ...