1. Il giorno dopo


    Data: 11/06/2019, Categorie: Etero Autore: Lucciola fra le mani, Fonte: EroticiRacconti

    Nella vita, anche per una come me, che lo tiene in massima considerazione, non tutto si può ricondurre al sesso, anche se lo scopo finale, quella sera, avrebbe dovuto essere quello. Dopo la lite di Pino con sua moglie la situazione non era certo migliorata fra i due. Lui spesso dormiva a casa mia e lei si consolava senz'altro con il suo amante; visto che ormai il loro appartamento era diventato per ambedue solo un dormitorio. Perciò quel sabato, con Pino eravamo riusciti ad organizzare, dopo la chiusura del negozio, una gita in auto in collina per cenare in una trattoria di sua conoscenza e rientrare infine a casa mia per terminare in bellezza la serata. Purtroppo a pochi chilometri da casa, causa il buio e una distrazione la nostra auto è finita fuori strada, fortunatamente senza gravi conseguenze per ambedue. A parte un piccolo trauma toracico a Pino, dovuto alle cinture. Dopo essere stati dimessi dall'ospedale per i controlli, siamo andati a casa mia. Una volta congedato il taxista, come reduci da un’infausta battaglia, salimmo lentamente le scale. Ci dirigemmo in camera per trovare finalmente, nell’abbraccio ospitale delle lenzuola, un po’ di conforto. - Penso – Disse Pino, - Che siamo stati veramente molto fortunati. Che i rispettivi angeli custodi, al contrario di noi in quel momento, erano assai svegli. Ma nel profondo del mio animo avvertivo che quest’affermazione non era del tutto sincera. Nel buio della camera, pensai alla vita. Senz’altro un dono. Il più generoso ...
    ... dei doni. L’invenzione più bella che Dio potesse avere. Percepivo tuttavia che qualcosa non andava. Era come un soffio gelido sulla fiammella della mia voglia di vivere. Come una piuma nella corrente, come un filo di fumo nel vento, essa aveva cominciato a fluttuare verso la fine. Considerazioni troppo importanti e gravose che richiedevano, per essere tollerate, le cure benevole del tempo. E allora, senza alcun senso di colpa gli occhi mi si chiusero pietosi, facendomi sprofondare in un limbo indigesto e senza sogni. Dove sono? Non trovò più i miei occhi mi rigiro in un pozzo di piombo e cerco di aprirli. Quando infine si schiudono sono come feritoie di ferro arroventato. A fianco Pino borbotta qualcosa rigirandosi nel letto. Allungo una gamba a sfiorare la sua. Mi faccio violenza a lasciare quella nicchia di tepore ma sono le dieci passate. Vado in cucina barcollando. Questo è l'effetto postumo di due pillole di Tavor. Sollevo la tapparella. Un sole sgarbato infila una polverosa sbarra di luce attraverso la finestra. Il gorgoglìo della moka per fortuna diffonde un intenso profumo che mi parla di buon caffè. Cerco di gustarmelo con calma ma...Oddio...queste ferite...cosa sono? Ah, già l'incidente... Sembrò che una mano di ghiaccio mi avesse stretto il cuore. Ora i ricordi, come slides si fanno più vivi. Cazzo!cazzo! È come se una acuta fitta di dolore mi attraversasse come una coltellata. Mi tocco per controllare di non aver niente di rotto. No! Sono tutta intera e sono viva. ...
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