1. Il giorno dopo


    Data: 11/06/2019, Categorie: Etero Autore: Lucciola fra le mani, Fonte: EroticiRacconti

    ... Siamo vivi. Bello sarebbe stato poter rovesciare la clessidra del tempo; ma quel che è fatto è fatto. Sorseggio il caffè bollente. La caffeina ha un benefico effetto sul mio umore ma non posso fare a meno di pensare che per una qualche variabile, potevo essere morta e con me anche Pino... E Pino come starà? Dorme ancora. Poveraccio. Si vede che ne ha bisogno. Che bello averlo ancora accanto a me. - Roby, dove sei? - Sono qui, amore. Eccomi. Come stai? - Come se mi fosse passato sopra un treno. - Vuoi del caffè. Hai fame? - Non ora. Tu come stai? - Non c'è male. Dai! Sono viva e lo sei anche tu e questo mi basta. - Non riesco ancora a capacitarmi di come sia potuto succedere...ho il morale a terra...e la macchina poi... Forse la sua vernice di dolcezza e di timidezza si era scrostata. Non lo riconoscevo più. - La macchina si ripara, Pino. La nostra anima a volte no. Perciò vediamo il lato positivo e cerchiamo di risollevarcelo questo morale. Lo sai che sono brava in certe cose!? Gli sfilai la maglietta mettendo a nudo il torace. Il lungo livido diagonale prodotto dalla cintura faceva una certa impressione; mi chinai a baciarglielo e, come una leonessa terge il pelo dei suoi cuccioli con la lingua, così feci io, religiosa vestale dei suoi sensi sopiti. E l'insolenza di quel gesto unita alla paziente frizione delle mie mani all'interno delle sue cosce, scosse dal torpore quel corpo afflitto. Un involontario quanto inatteso rigonfiamento (vista l'espressione del suo viso) ...
    ... degli slip era la riprova che almeno una parte dei suoi pensieri più cupi stavano dissolvendosi in contorni più sfumati. - Ora facciamo un po' di colazione. Ho del caffè e dei biscotti. Tu resta qui disteso. Oggi ti servo io. Tornai con un vassoio. Caffè caldo, latte e una ciotola di biscotti. Lo posi in mezzo a noi e mi sedetti sul letto incrociando le gambe nella posizione yoga del loto. La tonalità rosata della mia miciona risaltava sul grigio delle lenzuola. Incorniciata dalle cosce e dal l'orlo della camiciola rappresentava la più selvaggia, la più viziosa, la più bella parte del mio corpo. Presi con il palmo della mano una tetta accostandola alle labbra. L'areola scura guarniva il capezzolo poroso e turgido, laido bottone del piacere. Ora Pino appariva più interessato e lo era anche il rigonfiamento dei suoi slip. Con lingua di serpente lo picchiettavo avida trasmettendo piccole scosse di lussuria alle pelvi, mentre lo fissavo negli occhi con uno sguardo depositario di mille cose indegne e araldo di dio sa cosa. Allungai una mano nella ciotola prendendo un biscotto. Con gesto misurato me lo sfregai sulla vulva per poi spingerlo all'interno della fica come una moneta in una gettoniera. Lo ritrassi zuppo di piacere e, sollevandolo glielo porsi in una sorta di blasfema comunione. - Su apri la bocca. Da bravo. Sentirai come sono buoni i miei biscotti...ecco assaggia...così... - Ma dove la trovi tutta questa troiaggine? - Nella voglia che ho di scoparti...su, apri...un altro ...