1. Sogno


    Data: 13/06/2019, Categorie: Etero Autore: danisex, Fonte: RaccontiMilu

    Giorni orsono, mi trovavo a Studio quando ho ricevuto un Cliente inviatomi da amici; Lo ho fatto accomodare nella mia stanza e mi sono fatta esporre il Suo problema.Decisamente un bell’uomo, sui quaranta e con uno sguardo intrigante e penetrante; la situazione non mi dispiaceva, anzi, ne ero decisamente attratta.Premesso che, come al solito, indossavo un abitino in cotone pesante lavorato a maglia un tantino larga, sopra il ginocchio e come intimo le solite culottes lentine ai bordi perché odio sentirmi segare la pelle, la presenza di Costui mi procurava dei tremori internamente al punto di inziare a strusciarmi le coscie tra di loro sino a sentirmi decisamente “out” (iniziavo a lubrificarmi, hai ben capito).Non resistendo alla tentazione, ho lasciato che, accidentalmente, cadessero dalla mia scrivania verso di Lui, dei fogli, una penna e le mie sigarette.Lui si è chinato per raccoglierle ed io, “sbadatamente”, ho divaricate le mie gambe lasciando alla Sua vista il mio “panorama” (nel frattempo, l’abitino si era stranamente tirato qualche centimetrino più su); il Birichino ha raccolto i fogli ad uno ad uno, poi la penna ed infine le sigarette e, ad ogni Suo chinarsi trovava le mie gambe sempre più aperte (con le cuolottine anche un tantino spostate).Rialzatosi, mi ha sorriso ed ammiccato con uno sguardo ancora più intenso ed io ho risposto con languido e lungo sorriso.Terminato di affrontare la Sua situazione ci siamo salutati ed io l’ho accompagnato all’ingresso facendoGli ...
    ... strada e dandoGli ampia degustazione di quanto il mio abitino, tra le maglie, lasciasse intravvedere la mia pelle ambrata e le culottine ormai spostatesi, ondeggiando sui miei tacchi (non troppo alti, per la verità – non ne ho bisogno).Che avevo fatto? Boh…mi era girato per la testa di farlo e non avevo tergiversato minimamente.Ripreso il mio lavoro, alle 19.50’, ormai sola a Studio, sento squillare il telefono; rispondo; è Lui, con voce forte e penetrante, mi dice di trovarsi nei paraggi del mio Studio invitandomi ad un apritivo nel vicino Caffè; accetto; il tempo di sistemare e sistemarmi e scendo.Sistemarmi intendo dire che, forse perché ormai umettate, forse perché avevo voglia di strabiliare, mi sono sfilata le culottes ed alle 20.10’ ero in strada.Abbiamo percorso i circa 300 metri sino al Caffè affiancati anche se, di tanto in tanto, provavo a staccarmi affinchè Lui potesse notare (le maglie dell’abitino complici) ciò che mancava rispetto a prima.Giunti al Caffè, ordiniamo due prosecchi e stuzzichini ed in attesa, faccio per accendermi una sigaretta.Ooops, sbadata, lascio cadere l’accendino e Lui, galante, si china per raccoglierlo…le mie gambe si divaricano nuovamente e non ci sono più culottes (anche se spostate) a proteggere la mia femminilità rosea e glabra sotto, protetta da un ciuffettino all’inguine.Ma, accidenti, anche il Cameriere che sta servendoci i prosecchi, vede l’accendino in terra ed anche Lui si china…non più due, ma quattro occhi a bearsi…che vergogna ...
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