Davide e dario - capitolo 1
Data: 17/06/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: ennese80
... emanava.
Glieli feci scivolare fino alle caviglie ed il suo magnifico cazzo mi si parò davanti in tutto il suo splendore. Iniziai a leccare a partire dai testicoli, davvero grandi, che presi anche in bocca uno alla volta, poi risalii e mi dedicai al suo membro. Lo scappellai e leccai a lungo la sua cappella quasi fosse un goloso gelato.
Succhiai a lungo, durò tantissimo. Alternava momenti in cui lasciava fare a me ad altri in cui con le sue grosse mani teneva la mia testa e in pratica mi scopava la bocca gestendo il ritmo con cui il suo cazzo affondava nella mia gola. Uscii fuori e con la mano sinistra mi afferrò il viso mentre con la destra iniziò a masturbarsi. Chiusi gli occhi ed aprii la bocca e, pochi secondi dopo, diversi schizzi raggiunsero il mio viso e la lingua che tenevo fuori pronta a riceverli.
Mi alzai e con le sue mani Davide raccolse lo sperma dal mio viso dandomi poi le sue grosse dita da leccare.
“Non credere che sia finita qui, non me ne vado se non ti scopo per bene quel bel culo che ti ritrovi. Distenditi sulla schiena e allarga le gambe”.
Eseguii e lui s’inginocchiò ai piedi del letto all’altezza del mio culo. Mi allargò le natiche e col suo grosso indice accarezzò il mio buchino. Leccò, leccò a lungo e mi penetrò con la sua lingua. Il mio culo grondava della sua saliva e gemevo per il piacere che il suo trattamento mi procurava. Sentii poi entrarmi dentro un dito, poi due che, ...
... per quanto grosse erano, sembravano tre. Mi scopò con forza con le sue dita. “Ora sei pronto per il mio cazzo”.
Posizionò un cuscino sotto la mia schiena così da alzare di più il mio sedere. Sputò sulla sua mano e si lubrificò il suo bel cazzone. Mi fece poggiare le gambe sulle sue spalle, piazzò la cappella sul mio buchino e, con un colpo secco, mi entrò dentro. I primi istanti fece malissimo ma il piacere, anche grazie al rimming ricevuto poco prima, sopravvenne subito.
Mi scopò almeno per mezz’ora, sempre con un ritmo intenso, quasi animalesco. Era una furia ed era piacevole essere in suo “possesso”.
Venne dentro di me e poi si stese accanto.
“Hai un culo da favola”.
Lo ringraziai baciandolo.
“Scusa se non penso a te” disse indicando il mio pene che chiedeva solo di esplodere “Ma è più forte di me”.
“Non preoccuparti, fa niente” mentii, in realtà mi pesava dover pensare da solo al mio godimento “Posso leccarti e toccarti mentre mi masturbo?” gli chiesi.
“Fai pure” rispose “E’ tutto a tua disposizione”.
La mia mano scivolò al mio cazzo e nel mentre mi spostavo per avvicinare la mia bocca al suo corpo. Gli leccai l’ascella destra, mordicchiai i capezzoli, scesi giù con la lingua sull’ombelico, leccai le sue grosse palle che si erano svuotate di tanto seme quel pomeriggio, le cosce possenti e arrivai fino ai piedi a cui dedicai la mia attenzione mentre la mia mano mi procurava piacere.
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