Le tre piccole porcelline e il lupo cattivo: 3 Costanza
Data: 18/06/2019,
Categorie:
Zoofilia
Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti
Costanza, la terza porcellina, dopo aver lasciato Sarah alle prese con la costruzione della casetta di legno proseguì per il sentiero. Se le sue sorelle minori erano delle graziose ragazze, ancora nell’età dello sviluppo, lei era ormai diventata una gran bella donna. Più alta delle sorelle, le forme più definite, un bellissimo seno pieno e dalle dimensioni perfette, fianchi stretti e un sedere sodo e splendidamente proporzionato, gambe lunghe e muscolose, caviglie sottili e piedi graziosi. Lunghi capelli castani le cadevano morbidamente sulle spalle, occhi color nocciola dardeggiavano gli sguardi intensi e maliziosi della femmina che sa perfettamente cosa vuole dalla vita. Dopo un paio di chilometri si trovo di fronte alle rovine di una fornace di mattoni e approfittò dell’occasione per recuperare i conci abbandonati e costruirsi una solida casetta in muratura. Anche lei come le sorelle si rinchiuse all’interno e sbarrò la porta, visto che ormai era notte fonda. Non passò molto tempo che come le sorelle sentì grattare contro la spessa porta di quercia che aveva recuperato da un magazzino della fornace abbandonata. “chi è?” chiese incuriosita. “Sono il lupo cattivo” rispose una voce cavernosa da dietro la porta. “Fammi entrare e non te ne pentirai” continuò la voce. Al contrario delle sue sorelle più piccole, la primogenita era decisamente più smaliziata e non si fece spaventare dall’ipotesi di avere a che fare con un grosso lupo maschio, anzi, di maschi ne sapeva ormai ...
... abbastanza per aveva qualche idea in merito a come poter essere lei a condurre il gioco. Si avvicinò alla porta d’ingresso e la dischiuse. Il lupo fu colto di sorpresa, non si aspettava di certo che bastasse una minaccia perché la terza maialina lo facesse entrare senza opporre alcuna resistenza. Infilò prima il naso, poi fece timidamente capolino all’interno con tutta la grossa testa, come aspettandosi una qualche trappola, le narici fremevano per cercare di captare e individuare tutti gli odori di quel luogo sconosciuto. Tutto sembrava calmo e silenzioso, e gli unici odori che il suo olfatto sovrasviluppato potevano percepire erano l’odore della terra battuta del pavimento e l’odore di femmina eccitata, così con fare circospetto varcò completamente la porta. Il pelo della sua schiena si era rizzato per la tensione e mentre avanzava circospetto dalla sua bocca usciva un basso brontolio minaccioso. L’interno della casetta era buio, ma presto i suoi occhi di predatore si abituarono alla penombra e poterono scorgere una figura femminile sdraiata sul pavimento in mezzo al locale. La ragazza sembrava offrirsi a lui, era completamente nuda e la sua pelle di un bianco perlaceo riluceva alla pallida luce della luna che trapelava da piccole aperture nel soffitto. Adagiata languidamente di schiena sul pavimento si reggeva i grossi seni tra le braccia guardandolo da sotto in su. Il suo sguardo malizioso passò in rassegna la grande bocca del lupo da cui colava sul pavimento di terra una densa ...