Camporella - Racconti Erotici

Camporella

... baciarlo sul collo, piano piano con tutta la mia lingua. Ah, come vorrei baciarlo in bocca. Invece:”Padrone mi avevi promesso di sculacciarmi, ti prego.”

Lui mi gira, mi spinge verso l’esterno le natiche, nude da tempo e comincia a sculacciarmi. Cazzo come mi piace, penso.

Dopo avermi arrossato per bene il culo, mi gira con la schiena contro l’auto, si stringe contro di me e mi dice di masturbare i due cazzi assieme, uno contro l’altro. Poi ancora in bocca, e sculacciata, e chiamata puttana, ed ancora i due cazzi assieme.

Ora cerco di eccitarlo ancora di più, mi risistemo i leggings, sfacciatamente davanti a lui mi strizzo i capezzoli e li serro ancora dolorosamente tra le pinzette. Poi mi avvio verso una strada illuminata e trafficata li vicino, ancheggiando vistosamente sperando che stia guardando il mio culetto, e “Adesso vieni a prendermi, come una puttana. E sbattimi il culo!”

E lui, sadico Padrone: “Sali in macchina troia che ti scarico al parcheggio. Ti scoperò quando ne avrò voglia IO!”

Così è stato. Se leggi questo racconto so che ti riconoscerai. Ti prego torna a sculacciarmi e finalmente sbattimi il culo come voi tu.

Dopo questa serata ho scoperto due cose: mi piace essere portata in camporella in abiti femminili e mi eccita spompinare un cazzo col preservativo. Mi fa sentire veramente troia.

In fine se qualche padrone dominante vuole essere meno sadico e non lasciarmi a metà lo prego di incularmi a fondo in camporella, oltre naturalmente a tutto il resto. Io sono qua nelle sue mani e voglie..