Trattamenti - Parte 9
Data: 23/06/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: SilverShine
... mi ero già arreso. Ma non volevo infliggere a quella bellissima, delicata creatura quello che avevo subito io. A lei, che aveva sostenuto le braccia quando erano legate ai miei capezzoli, sforzandosi fino a spezzarsi i gomiti. Ma la Padrona tirava il guinzaglio. E avrebbe preso la sua stecca di metallo se non avessi ubbidito. -FALLO!- ordinò. E io, automaticamente, ubbidii. -Passami qualcosa dalla scatola. Usa la bocca.- Sussurrai. La ragazza non doveva avere capito, perchè esitò incerta. La padrona tirò forte il guinzaglio, e io gridai con voce imperativa: -Prendi qualcosa dalla scatola! ADESSO!- Lei sembrò scostarsi, come accorgendosi di colpo di essere accanto a un animale feroce. Ma ubbidì, mordendo il lubrificante e posandolo sulla mia mano. Stappai il contenitore e mi oliai la mano, appoggiano poi il dito al suo ano. Come potevo fargli capire che non volevo? Che non ero come quella donna crudele? Passai il lubrificante attorno alla sua rosa di muscoli, poggiando una mano a carezzare le sue natiche morbide ma sode, tentando di rilassarla. Ma dovevo spingermi oltre, e puntai il medio all'apertura, con lieve pressione. -Rilassati- sussurrai. Lei mi fece entrare, rilassando come meglio poteva. Iniziai quindi a esplorare lentamente, sapendo che più lei avesse sentito il dito, meno avrebbe soffero ciò che seguiva. La sentivo tremare, dall'interno della sua cavità calda e stretta. Avevo un dito sprofondato nella sua intimità senza che neanche sapessi il suo nome. Uno ...
... strattone della corda mi fece capire che era ora di continuare. Tolsi il dito e porsi la mano. Quando si girò con il fallo in bocca vidi i suoi occhi lucidi e tristi. Ebbi cura di oliare tutto il giocattolo e di passarlo tra le sue chiappe per farlo scaldare, prima di procedere. Spinsi con calma la punta nel suo buco, che incontrò poca resistenza, procedendo poi con pressione regolare. Lei accettò la penetrazione con uno squittio soffocato. I quattro centimetri del cazzo avevano allargato la strada, ma dovevo essere sicuro che non incontrasse resistenza, e rigirai lentamente la verga nel suo culo. Un altro strattone della corda e ritirai lo strumento, producendo un suono di risucchio. -Passamelo... coraggio- Un singhiozzo le scosse il petto mentre mi passava il plug da 7 cm. Presi dell'altro lubrificante, ma nel farlo mi accorsi che non era olio quello che le colava tra le gambe. Non si poteva addolcirlo, il fallo era fatto in modo di entrare prepotentemente e rimanerci senza cadere. Spinsi la punta oltre l'anello di muscoli, come a cercare di far entrare un'arancia nel naso. Per un attimo il suo culo si allargò come mai prima e quindi si richiuse dietro a esso. Sapevo quale dolore lacerante aveva provato, che sensazione di bollente calore sentiva nello stomaco. Lei era caduta sul fianco, gemendo. I nostri sguardi si unirono e spero abbia letto il dolore che provavo nell'averla profanata. Allungai una mano verso le sue per confortarla, ma la padrona mi tirò indietro per la corda. ...