1. Sei mesi di carsex con la venezuelana teresita


    Data: 25/06/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Bisexloingoio

    Ciao a tutti, la storia che vi racconto oggi è reale, come tutte le altre che vi ho proposto sinora (meno una!).
    
    Racconta di me e Teresita, una donna immigrata dal Venezuela con il marito, questi figlio di italiani ma nato anche lui in Venezuela. Per quel che ne so, detto da lei, ad un certo punto qualcosa accadde in Venezuela nel loro rapporto di coppia che, se non fossero venuti in Italia, il loro matrimonio sarebbe andato a rotoli.
    
    Venendo in Italia il marito aveva trovato lavoro presso un’azienda di non so cosa come vigilantes notturno, lei invece era una semplice casalinga. Non avrei mai immaginato che nell’area urbana dove vivevo io si fosse formata una piccola comunità di venezuelani, uomini e donne, alcuni sposati con italiani o italiane. Insomma non era sola e attraverso queste conoscenza si era iscritta per frequentare un corso, riservato agli adulti, per la lavorazione di metalli preziosi e semipreziosi.
    
    Questo corso si svolgeva presso la scuola dove io insegnavo di pomeriggio.
    
    Un giorno, verso la fine dell’anno scolastico, tutto il gruppo facente capo al corso dei metalli venne a far visita all’aula dov’ero io, perché quest’aula aveva una consistente dotazione di computer sui quali fare un’esercitazione programmata.
    
    Non feci caso a nessuno di loro, notai solo questa milf, Teresita appunto, poiché era molta alta e magra, da sembrare una modella, capelli nerissimi, carnagione molto ambrata e una bocca molto larga, sensuale, rossa di un rossetto molto ...
    ... particolare che sembrava sempre volerti baciare.
    
    Terminò la visita dopo una mezz’ora, terminò l’anno scolastico dopo qualche giorno.
    
    Trascorsero due mesi di vacanze, trascorsero ancora altri due mesi.
    
    All’inizio di novembre il corso dei metalli riprese, con aula posta al piano rialzato della scuola.
    
    La mia aula invece, era al secondo piano.
    
    Il mio lavoro si svolgeva a gonfie vele, erminando le lezioni di solito alle ore 19,00.
    
    Una sera, mi stavo trattenendo qualche minuto dopo le 19,00 per riordinare le mie carte e sistemare l’aula per il giorno dopo, quando ad un certo punto vedo lei, cioè Teresita, in compagnia di un’altra amica, venezuelana come lei, salire in fretta le scale, venire presso di me e: “buonasera, professore, le possiamo offrire un caffè?” Io: “volentieri” e loro “allora quando esce dalla scuola ci segua con la macchina”.
    
    Poi la sua amica si girò di scatto per ritornare in tutta fretta sui suoi passi mentre lei, restando ancora di fronte a me, mi porse un bigliettino dicendo: “questo è il mio numero di cellulare, da quando ti ho visto mi hai fatto perdere la testa…” e andò via.
    
    Voi che avreste fatto? Ammettetelo che non capita spesso di ricevere queste esplicite avances, poi…ad un’età che non si è più ragazzi!!
    
    Seguii la macchina e prendemmo il caffè in un bar che era praticamente fuori città, da parte opposta rispetto al paesino dove vivevano le due signore.
    
    Beh, io non vedevo l’ora che finisse il caffè, che poi finì davvero, e ...
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