MANGIATA VIVA
Data: 21/10/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: Albachiara, Fonte: RaccontiMilu
... Comincio a sentire sul mio corpo le conseguenze di morsi e colpi di bacchette, sono dolorante in vari punti, ma principalmente sul sedere e mentre mi tocchi mi esce un guaito di disappunto. Mi togli l'accappatoio, con sguardo malizioso mi giri intorno e, soffermandoti sulle mie natiche, mi interroghi: "Cosa pensi di inventarti con tuo marito?". Una risata di scherno mi sfugge dalle labbra...bell'interessamento, Padrone, ora che il danno è fatto! Ma non sono certo queste le parole con cui ti rispondo: "Quando tornerò a casa troverò un uomo che ha voglia di sesso, quindi...non penso che avrò grossa scelta...farò sesso"."Vedrà i segni che porti"."Dovrò cercare di non mostrarli, Signore...gli farò un pompino anche se per stasera ne sono molto più che nauseata. Dovrò essere brava, anzi dovrò fargli un pompino con una tale foga, come se fosse l'ultimo che faccio nella mia vita".Mi accarezzi lussuriosamente con il tuo sguardo, appoggi le tue mani sulle mie spalle e mi spingi verso il basso, con un sorriso sadico e divertito mi sussurri sensualmente: "Non desideri forse farmi vedere come glielo farai?"Sono esausta e incredula, speravo di conservare le mie ultime forze per dopo, ma mi sono scoperta troppo e come al solito te ne approfitti a favore del tuo divertimento. Sono in ginocchio con il volto davanti al tuo membro in piena erezione, le mie labbra si schiudono e inizio a leccarlo dolcemente, in tutta la sua lunghezza, ruotando molto lentamente ...
... attorno al glande con la lingua, per poi farlo scivolare dentro la mia cavità. Muovo la testa, lo infilo, lo faccio uscire poi di nuovo sparisce nella mia bocca, incalzando il ritmo. Alterno carezze leggere a movimenti più decisi, lo accolgo in profondità, fino a toccare il fondo della gola, a rischiare di provocarmi conati di vomito, a sfiorare il mio limite di ingoio. Le tue mani afferrano la mia testa e la premi contro il tuo bacino per cercare di penetrarmi ancora di più. E mentre il tuo pene affonda, le pareti morbide della mia bocca lo avvolgono e le labbra lo circondano, per raggiungere il punto di non ritorno. Mi inondi la bocca, bevo il tuo nettare e lecco ogni goccia residua.Mentre mi ricompongo ti allontani e ti rivolgi a me dalla stanza accanto: "Ho un appuntamento, scappo o farò tardi. Sei stata brava. A presto". E te ne vai senza darmi modo di proferire parola. Mi fai sentire una nullità, un oggetto...un tuo oggetto e questa sensazione mi fa rabbia e mi eccita al tempo stesso. Esco dalla tua casa ormai deserta e mi reco al mio appartamento.�Varcata la soglia vedo lui, mio marito, un fisico statuario cinto solo di un asciugamano in vita. "Scusa per l'inconveniente...un'emergenza in ufficio" dico dirigendomi verso di lui. Arrivata davanti a lui mi inginocchio, sciolgo il nodo dell'asciugamano e, mentre le mani si impossessano del suo sedere, gli sussurro un istante prima di accogliere il suo pene in bocca: "Stasera saprò farmi perdonare..."