1. Alice (parte 5 finale)


    Data: 28/06/2019, Categorie: Zoofilia Autore: Dick1990, Fonte: EroticiRacconti

    A giudicare dall'intensità della luce che filtrava dal soffitto, doveva essere mattina inoltrata. Ripensai a quello che era successo nella notte senza avere la certezza che fosse accaduto realmente. Quando però vidi i segni rimasti sul mio corpo non ebbi più dubbi. Il seno era coperto da graffi e tagli ed in alcuni punti si poteva sentire al tatto l'impronta lasciata dai denti. Guardai giú tra le gambe. Ero lorda di un misto del mio sangue e dal suo seme. Il tutto si era mischiato, assieme ai miei umori, formando un maschera oscena che quasi mi sigillava l'apertura. Cercai di cancellare con l'acqua quello che era accaduto. La penetrazione che avevo subito aveva costretto la mia vagina ad una dilatazione innaturale che mi aveva provocato una ferita da cui ancora usciva del sangue. Dopo aver cercato di pulirmi come meglio potevo, mi sdraiai sul lettino per recuperare le forze. L'indomani e i giorni successivi ricominciò la routine già vissuta. Il pasto alla mattina e la visita nel pomeriggio. Le notti, invece, erano tormentate da sogni in cui mi accoppiavo con bestie di tutti i tipi. Spesso venivo coperta da due o tre insieme che si dividevano il mio corpo e i miei orifizi. Persi il conto di quante giornate trascorsero in quel modo. Ormai avevo accettato quella condizione e attendevo pazientemente che la porta si aprisse per ubbidire docilmente a quanto mi veniva chiesto. Presi a dormire a terra, trovando il contatto con il pavimento piú piacevole di quello con il lettino. ...
    ... Anche il sapore della carne, ormai quasi sempre cruda, era diventata una necessità. Con le forze tornò anche l'altra mia fame. Cominciai a masturbarmi anche di giorno e pregavo che venisse la notte per concedermi durante il sonno. Non so quanti giorni trascorsero in quel modo ma, in una notte in cui la luce dal soffitto era quasi assente, accadde di nuovo. La porta si aprí e molti uomini e donne entrarono. Non feci in tempo ad indossare il cappuccio e non mi diedero tempo di farlo neppure dopo. Fui presa e trascinata fuori dalla stanza. Senza toccare la terra, percorsi un sentiero circondato da alti alberi. Dopo pochi minuti arrivai, seguita da quel corteo silenzioso, in uno slargo illuminato da varie fiaccole. Nell'erba vidi che era disegnata una grande stella a cinque punte, e io fui posta al centro. Mentre mi rannicchiavo abbracciando le mie gambe, la folla si dispose intorno. Nessuno parlava, l'unico rumore era quello degli alberi agitati dal vento. Cercavo negli occhi di quelle persone un indizio di cosa stesse per accadere, ma erano occhi spenti, morti. Poi la folla si aprí e verso di me avanzò il lupo che avevo visto già nella stanza. Era molto più grande di come lo ricordavo. I suoi occhi brillavano come brace. Mentre si avvicinava, vedevo il suo respiro farsi vapore e disperdersi nell'aria. Senza rifletterci mi misi carponi e gli diedi la mia schiena. Sentii il suo corpo, massiccio, muscoloso, coprirmi, donandomi un calore sublime. Mantenendosi sulle quattro zampe arrivò ...
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