Un viaggio particolare
Data: 01/07/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: alessandro1987
... nelle mani di due suore pervertite, si lasciava però coccolare da quel dolce movimento, il quale, dopo un po', risvegliò nuovamente il suo amichetto, lì sotto.
«Oh, forse è meglio che smetta», disse infatti Paola, interrompendo il gesto. Sorrise, e buttò il fazzoletto, zuppo di sperma.
L'uomo, che ormai quasi si aspettava un servizio completo, fece per dire qualcosa, ma fu anticipato da Monica, fino a quel momento taciturna, che, con voce leggera, disse: «Paola, forse posso finire di ripulirlo io».
«Te la senti?», rispose l'altra, «Se vuoi tu, va bene».
La mora, in risposta, prese un altro fazzoletto, e, con dolcezza, si avvicinò al ragazzo.
«Però...», aggiunse Monica, «...Preferisco spegnere le luci, se non è un problema...». Paola, l'unica a potersi muovere, raggiunse allora l'interruttore della cabina, e in un attimo fu l'oscurità.
Com'era calda, quella manina, poteva ben sentirla, mentre, separata solo da un sottile strato di carta, accarezzava il suo membro. Quasi senza accorgersene, in un attimo, il lenzuolo sparì, e quella nuova erezione divenne visibile in tutta la sua potenza. Monica, sempre senza dire una parola, continuava a toccare quel bel cazzo eretto, allentando al tempo stesso la presa sul fazzoletto.
Senza più dire nulla, Marco si stava lasciando toccare. Godeva nel sentire la mano scorrere sull'asta, pregustando l'orgasmo. La presa era ben salda, e il gesto, su e giù, continuava, senza fretta. Percepiva che presto sarebbe venuto di ...
... nuovo, ma non voleva sprecare l'occasione così. Monica, d'improvviso, parlò: «Sapete, la verità...», iniziò, «La verità è che, tutte le volte che scopro uno dei ragazzi della parrocchia a masturbarsi, mi eccito terribilmente». La confessione fu come un fulmine a ciel sereno, e Paola, udendo quelle parole, disse: «Povera cara, ti capisco sai, è difficile resistere, le tentazioni sono sempre in agguato». La mora annuì, anche se nessuno poté vederlo, nel buio, e continuò nella sua operazione.
Smisero tutti di parlare, l'unica rumore era quello del treno che passava sui binari nei pressi di chissà quale città, il buio non era più assoluto. Gli occhi iniziavano infatti ad abituarsi alla luce della luna, si potevano intravedere meglio i corpi all'interno di quel piccolo angolo di peccatori. L'unica cosa a muoversi, in quel momento, erano le dolci dita di Monica, che accarezzavano quel membro virile ormai stracarico.
Con un piccolo strattone, una mano di lei raggiunse le palle del ragazzo, gonfie, e iniziò a stuzzicarle con inaspettata abilità, alternando lievi carezze a vere e proprie strizzate, a volte aggiungendo al tutto qualche movimento su e giù intorno all'asta.
Marco non sapeva più cosa fare, era evidente che la suora lo stesse masturbando, ma non osava muoversi, o forse semplicemente preferiva rimanere così, lasciando che fosse lei a fare ciò che voleva.
Paola, infine, parlò, con voce suadente: «Nel buio, i nostri più profondi e nascosti istinti vengono alla luce», ...