1. Daniele e il mandingo


    Data: 02/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: singlebsx58roma

    ... condannato la sopraffazione, l’arroganza, la prepotenza di chi è più fortunato, di chi è in una situazione di vantaggio, di maggior potere???
    
    Ma la coscienza fu messa a tacere da una semplice conclusione… “però non credo affatto che gli dispiaccia”.
    
    Col battito cardiaco in continuo aumento, si fece coraggio e, facendo l’indifferente, portò il braccio dietro il suo corpo e poggiò il palmo della mano sulla patta del pantalone dell’uomo. Il “poveretto” ebbe ad irrigidirsi, ma non disse nulla.
    
    Secoli di colonizzazioni e di soprusi da parte dei bianchi verso la popolazione nera costretta ad obbedire al padrone di turno, si erano ormai sedimentati nel loro DNA. Forse anche per il fatto di essere clandestino, come aveva pensato Daniele, egli “subì” questo, forse piacevole, sopruso senza profferire parola.
    
    Vista la mancanza di reazione, Daniele strinse con più forza la presa. Dopo pochi secondi di stropicciamenti sentì la patta gonfiarsi. Vampate di calore avvolsero Daniele e fecero imperlare di sudore la sua fronte.
    
    Si armò di altro coraggio e slacciò la lampo dei pantaloni del “mandingo”, vi intrufolò la mano e lo trovò lì, duro come l’ebano, in attesa. Lo palpò ben bene poi, tiratolo fuori lo poggiò sul suo sedere e spinse leggermente il suo bacino all’indietro.
    
    Anche il cazzo di Daniele spingedo dentro lo slip diventò duro.
    
    Daniele amava indossare tessuti naturali, ma in quel momento odiò il cotone dei suoi jeans che separavano la sua ...
    ... carne dal pene dell’uomo.
    
    Chiuse gli occhi ed in un attimo si trovò lontano, molto lontano......
    
    L’autobus arrivò alla fermata dove Daniele doveva scendere per raggiungere casa di Sonia, ma lui non scese, non poteva perdersi questa occasione unica…. Per Sonia c’era sempre tempo.
    
    E poi….era molto lontano.
    
    Si vide sdraiato su una stuoia in adorazione del suo “re e padrone” intenta a baciare la sua “spada sguainata”, mentre in lontananza un sole infuocato lo baciava con i suoi ultimi raggi per consegnarlo alla notte.
    
    E la calda notte africana fu molto generosa….
    
    Sentì le grosse labbra del suo re poggiarsi sulle sue, le sue mani afferrargli la testa e portarla al suo pene.
    
    Infine la lingua del re leccare prepotentemente la sua intimità posteriore, per poi essere delicatamente penetrata dalla spada del re. Ormai non era più in sé,…era perso in quel limbo indefinibile dove il dolore si mischia al piacere….dove la coscienza lascia il posto all’incoscienza …..
    
    E proprio mentre Daniele cominciava ad assaporare appieno la notte africana, pregna dell’odore di cannella e vaniglia, un caldo getto invase abbondantemente la sua mano riportandolo sull’autobus.
    
    Il ghiaccio che si era impossessato di lui quando entrò nell’autobus, si disciolse lasciandogli il pene sotto tortura dentro i jeans.
    
    Alle sue spalle un muto lamento fuoriuscì dalle labbra serrate del mandingo.
    
    Prese il celllare e avvisò Sonia che non potevano vedersi.....
    
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