1. Il compito.


    Data: 03/07/2019, Categorie: Etero Autore: Apogeo, Fonte: Annunci69

    La porta è aperta, come mi hai detto. Varco la soglia. Mi volto e do un giro di chiave. Non ho esitazioni, so tutto. Mi hai spiegato tutto. So cosa devo fare, come mi devo muovere. Non accetti variazioni sul tema, l’hai puntualizzato più volte. Tutto deve seguire un copione, da te minuziosamente scritto. Così dev’essere e così sarà, non ho obiezioni al riguardo.
    
    Salgo lentamente le meravigliose scale della tua villa. Sfioro, col palmo, il corrimano di marmo rosa. Lo sento liscio e penso alla tua pelle, ne pregusto la consistenza. Apro la porta della tua stanza ed è tutto esattamente come me lo hai descritto.
    
    Tu sei li, distesa trasversalmente sul letto, prona, nuda.
    
    Hai la testa voltata sul lato sinistro, appoggiata sul dorso della tua mano destra che ti fa da cuscino. Il braccio sinistro è piegato e la mano quasi sfiora il tuo viso. Hai gli occhi aperti e le labbra socchiuse. La gamba sinistra è distesa, mentre la destra è piegata in modo da sollevare il piede in aria, ne posso vedere le unghie dipinte di rosso.
    
    Mi avvicino. Non parlo. Mi hai chiesto di non farlo. La tua schiena, uno spettacolo della natura. Il solco della colonna vertebrale è evidente. Degrada sinuoso verso i glutei e appena prima di raggiungerli si pregia della vicinanza delle fossette di venere, profonde, bellissime. Il tuo sedere è una pietra preziosa. La rotondità delle sue forme rasenta la perfezione geometrica. Un dipinto in un museo. La sintesi dell’opera omnia di un grande artista.
    
    Ti ...
    ... raggiungo, appoggio il ginocchio sinistro sul letto. Ti osservo e mi abbasso su di te. Afferro con le mani le tue natiche e delicatamente le divarico. Scopro il tuo ano. Mi incanta. Un piccolo ed invitante fiore rosa. Accosto il mio viso al tuo piccolo pertugio, inspiro. C’è profumo di intimità, inebriante. La punta della mia lingua lo sfiora. La morbidezza della sua carne mi ingolosisce. Lo lecco con movimenti circolari, ne assaggio il sapore. È buono. Mi faccio più audace. Lo forzo leggermente, lo sento dilatarsi. È quasi pronto.
    
    Abbasso la testa, voglio assaggiare il nettare del tuo sesso eccitato. Affondo la bocca fra le labbra gonfie della tua vulva. Sei un lago di umori deliziosi. Non mi devo distrarre però. Ho un compito preciso. È per quello che sono qui. Avvicino il mio dito medio al tuo buchino, impregnato della mia saliva. Lo faccio scivolare dentro di te. Ti preparo. Hai un sussulto. Dentro sei calda, le pareti del tuo retto toniche. Ti voglio. Mi alzo in piedi. Mi sfilo velocemente scarpe, calze, jeans e slip. La mia erezione si palesa, vigorosa.
    
    Mi inginocchio sopra di te, le tue gambe fra le mie. Appoggio il glande al tuo piccolo foro. Respiro profondamente.
    
    Ti penetro senza esitazioni. Non puoi trattenere un mugolio mentre la punta del mio pene scompare inghiottita al tuo interno. Sei stretta. Mi muovo con lentezza. Mi faccio spazio. La tua voglia cresce, lo sento. Mi vuoi più deciso ed io non ho intenzione di farmi pregare. Aumento le spinte. Guardo ...
«12»