1. Hawthorne


    Data: 05/07/2019, Categorie: Incesti Autore: Hawthorne

    Era bastato vedere una volta mia zia in bikini, inizialmente senza sapere che fosse lei, per farmi perdere il lume della ragione.O meglio, per impedire che l'immagine del suo corpo abbronzato, mi si togliesse dalla mente. Ero ossessionato.Quella gambe, quel perizoma striminzito che copriva poco o nulla ma che con la sua presenza provocava a tal punto da avermi costretto, tutto il pomeriggio, sdraiato a pancia in giù, sul lettino.E quelle tette, larghe e naturali. Quando l'avevo vista uscire dalla piscina, prima di sapere che fosse lei, quasi ero caduto dalla sdraio. L'acqua fredda le aveva trasformato i capezzoli in due visibilissimi chiodi che sussurravano trasgressione ed erotismo. E insomma, per farla breve, uscita dalla piscina l'avevo squadrata da capo a piedi, fermandomi molto sul ventre piatto e sulle tette. Ci avevo impiegato qualche minuto per accettare che fosse davvero lei.Fortuna che non mi aveva visto. In più, ripensarla per come era abituato a vederla, non era di nessun sollievo. Adesso quei vestitini corti e scollati, mai troppo a dire il vero, che portava di solito mi tormentavano. Le sue curve, che mille volte avevo intravisto sotto magliette un po' attillate e corte, mi mandavano su di giri.Tornato dalla piscina, quel giorno, mi chiusi in camera a masturbarmi per ore. Cercai sollievo in qualche porno amatoriale, evitando accuratamente quelli che riguardavano donne oltre i trentacinque anni. Ma niente, ogni volta che venivo, avevo in mente solo lei.Fu con ...
    ... questo turbamento, mentale ma soprattutto fisico, che tornai in piscina quel martedì pomeriggio. Speravo che vedendo qualche altra ragazza mi sarei distratto. Ma non avevo fatto i conti con il bassissimo numero di avventori durante un pomeriggio normalmente lavorativo. Perciò alle tre, complice una leggera brezza, mi addormentai sul lettino. Ovviamente non sognai fiori e farfalle ma mia Zia, e nemmeno in costume o nuda. Ma con vestiti corti e provocanti, che lasciavano intravedere seni e capezzoli.- Marco?Ecco. Ci mancava solo che chiamasse anche il mio nome, pensai nella dormiveglia onirica.- Marco? - sentii ripetere.Quella voce non veniva dal sogno. Aprii lentamente gli occhi, per difenderli dalla forte luce del sole. Ci misi qualche secondo a mettere a fuoco ma quando capii una fiammata salì dal collo fino alle guance.China sul lettino, che mi fissava son un mezzo sorriso, c'era proprio mia Zia. E non ero arrossito perchè la stavo sognando e mi aveva colto in quell'intimità ma perchè sotto i boxer da bagno avevo una delle erezioni che, da quel giorno in cui l'avevo vista in costume, mi flagellava ogni ora. Duro come il marmo, impossibile da non notare. Forse era per quello che sorrideva in modo malizioso?- Zia? Ma cosa ci fai qui? - Era la domanda più stupida che potessi fare. Ma dovevo prendere tempo a tutti i costi.- Be', Marco. Siamo in piscina. Tu che dici? - Rispose lei.Ogni suo movimento, ogni espressione del viso, mi sembrava provocante e irresistibile.- Eh…in effetti ...
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