1. Monella!


    Data: 06/07/2019, Categorie: Lesbo Autore: fabrizio, Fonte: EroticiRacconti

    Con un ultimo paio di carezze vengo, e ancora ansimante mi piego sulle ginocchia. Alzo gli occhi e vedo il suo sguardo che, dall’alto delle cosce divaricate, mi osserva compiaciuta e mi sussurra a fil di labbra: Monella! Penso che evidentemente è il mio destino: compiacere donne mature inginocchiandomi fra le loro gambe. Ne sono ipnotizzata; la gonna lunga al ginocchio è leggermente risalita, e io, incuneata in ginocchio là sotto, non riesco a staccare gli occhi da quella striscia di pelle biancastra fra l’orlo dell’autoreggente e il bordo delle mutandine che le solca l‘inguine. La pelle è percorsa da un reticolo di venuzze azzurre, che a dispetto del seno alto e sodo e del volto dai lineamenti giovanili ne rivelano l'esatta età; ma questo non la rende ai miei occhi meno attraente, anzi, è proprio il tipo di ambiguità che stuzzica la mia curiosità e accende il mio desiderio. Sento la sua voce parlarmi e cerco di staccarmi dalle mie fantasie per abbozzare una risposta credibile; immagino mi stia dicendo che neanche questo modello va bene e se ho qualcos'altro da suggerirle. Nessun problema, anzi, purché la gonna torni a risalire, mi sottopongo volentieri al supplizio di un’altra decina di minuti di fantasticherie. Alla fine la scelta cade sul modello Monella, che quest’anno va alla grande: decolletes con tacco vertiginoso, un plateau quasi invisibile ma che contribuisce a slanciare la figura, rivestite in tartan, un tessuto scozzese a quadri rossi e neri che fanno eleganza e ...
    ... trasgressione in egual misura. Un pizzico di follia è proprio ciò che serve per enfatizzare e valorizzare la sua figura di donna matura, penso, rendendomi conto della mia assenza di obiettività; ma davvero, abbinate al vestito nero che indossa, le scarpe le stanno d'incanto. Così, con mio estremo dispiacere, devo rialzarmi e dare l’addio a quella visione paradisiaca. Posso pagare in contanti? Certo, nessun problema. La porta si apre con uno scatto metallico, ed io entro titubante. Lei è lì, in accappatoio. Si avvicina e mi sfiora le labbra con un leggero bacio. Si slaccia la cintura e l’indumento le scivola dalle spalle appallottolandosi a terra. Rimane vestita solo delle scarpe Monella mentre i suoi capezzoli gonfi stanno già puntando nella mia direzione. Avevo capito giusto. Al momento di pagare aveva avuto una leggera incertezza, come una resistenza a lasciare le banconote. Avevo alzato gli occhi ai suoi in un muto interrogativo, ma dopo un breve attimo carico di elettricità aveva poggiato il contante sul bancone ed era uscita dal negozio. A fine giornata, contando l’incasso, notai una banconota con appuntato sopra, in grafia frettolosa, un numero di cellulare; collegai mentalmente la scritta con quel muto momento di impasse senza però comprenderne appieno il significato. Fra mille dubbi e incertezze, mandai un messaggio al numero, scrivendo semplicemente “Monella?”; dopo pochi attimi avevo avuto in risposta un cognome, un orario e l’indirizzo al quale ora mi trovavo. Mi ...
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