1. Gioie dell'autostop - 2


    Data: 07/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    E io mi servii, altroché se lo feci! Mi chinai lentamente su di lui, ringraziando ancora una volta il momento in cui avevo comprato quella macchina con il cambio al cruscotto, che mi permetteva di chinarmi senza impaccio sulla magnifica tavola imbandita. Via via che il mio naso si avvicinava, l’odore del suo corpo diventava più forte, ma anche più conturbante, più animalesco. Quando gli poggiai le labbra sul pacco umido, l’afrore che emanava era forte, quasi rivoltante, data la situazione, ma non demorsi: per nulla la mondo mi sarei tirato indietro in quel momento. Premetti le labbra sul rigonfio dei coglioni e con la lingua lambii il tessuto umido. Sergio sentì il contatto e si abbandonò con un sospiro all’aspettativa del piacere.
    
    Ignorando, allora, l’afrore stantio di sudore e di piscio, che emanava, cominciai a baciare, a slinguare, a mordicchiare voracemente il montarozzo dello scroto, avvicinandomi sempre più alla base del cazzo, ormai turgido, teso di traverso sotto il tessuto elastico dei boxer. Inalai a pieni polmoni quell’odore ormai così eccitante, e presi a mordicchiare la grossa vena, risalendo pian piano l’asta arroventata, che reagiva fremendo e spurgando copiosamente, tant’è che quando raggiunsi il glande, visibilmente scappellato, le mie labbra incontrarono il tessuto ormai fradicio. Mi resi conto a quel punto del fastidio che mi stava dando il cazzo duro dentro i pantaloni: cercai freneticamente di sistemarmelo bene e ripresi il mio lavoro su quel corpo ...
    ... affascinante.
    
    Mentre riprendevo a baciare, strizzare, mordicchiare la protuberanza carnosa del suo cazzo, mi accorsi da certi segnali della sua impazienza: allora, presi i boxer per l’elastico della cintura e glieli sfilai lentamente, mentre lui sollevava il bacino per farseli scivolare da sotto le natiche. Alla vista di quanto era stato finora celato, affondai con un gemito il naso nel suo inguine e mi abbandonai alla più folle delle adorazioni, mentre lui scalciando si toglieva del tutto i boxer e ripiegava leggermente i ginocchi, allargando del tutto le cosce. Che dire? Poche volte avevo visto genitali così perfetti: lo scroto implume pendeva floscio, appesantito da due grossi ovuli, mentre il cazzo turgido gli si allungava diritto sulla pancia, col glande scappellato da cui colava un filo traslucido di bava.
    
    Tremando d’emozione, gli passai il braccio sinistro sotto la coscia per carezzargli le palle, con la destra gli presi il gambo di quel fiore carnoso e me l’accostai alle labbra. La cappella era cosparsa di miele, ne gustai il sapore pungente, mentre lo leccavo; poi con la mente sgombra di tutto, se non del desiderio di far godere quel maschio affascinante che mi si stava dando con tanta grazia, lo ingoiai, svirgolandoci attorno con la lingua e risucchiandolo fin dove potevo.
    
    La sua risposta fu un sospiro estasiato e tanto mi bastò: presi a succhiarlo con tutta la mia bravura, dandogli il meglio di me. Se doveva essere il nostro unico incontro, volevo che se lo ...
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