1. Legato al suo letto. parte uno


    Data: 08/07/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Schiavogay, Fonte: Annunci69

    C'era tuttavia qualcosa che non quadrava.
    
    Sentivo un senso di immobilità assai strano.
    
    Riaprii gli occhi trovandomi legato polsi e caviglie alle sponde del suo letto a pancia in giu.
    
    Alice era già sveglia al mio fianco e mi osservava chi sa da quanto, con la guancia sopra il suo cuscino, in un espressione angelica che al contrario non faceva presagire nulla di buono.
    
    Sincerandosi che fossi ben vigile, tirò fuori da sotto il suo cuscino il suo preziosissimo fido vibratore senza lasciare il minimo dubbio sulla sua nuova idea.
    
    Nonostante la mia chiara espressione di diniego, era più che convinta nel volersi prendere tutta la sua soddisfazione.
    
    In cuor mio l'avrei voluta pregare di non farlo ma sapevo benissimo che l'avrebbe solo incitata ancor di più, quindi mi ritrovai rassegnato alla mia nuova condanna.
    
    Non perse di certo tempo cominciando a strofinare quel maledetto cilindretto tra le mie natiche ancora troppo stanche e martoriate della sera precedente.
    
    Notai subito che ero già molto unto, effettivamente non aveva perso tempo avvantaggiandosi nel mio sonno.
    
    Senza pietà provava a spingere quel corpo estraneo dentro di me, ma la mia tensione mista paura e infinito imbarazzo non le permettevano quella soddisfazione.
    
    La vidi accennare addirittura nel volermi sculacciare, ma i segnacci che ancora portavo la fecero desistere da quel ulteriore supplizio.
    
    Rassegnata e doma nel non riuscire nel suo intento, si accoccolò al mio fianco in uno ...
    ... stranissimo dietrofront.
    
    Prese a baciarmi quasi a chiedermi scusa, dolce come sempre in quel suo carattere altalenante che la rendeva unica nel suo genere.
    
    Il suo caldo profumato alito mi eccitò addirittura.
    
    La vidi allungare una mano verso i nodi del legaccio intorno al mio polso, facendomi rilassare all'idea dello scampato pericolo.
    
    Una fitta lancinante indescrivibile che partiva dal mio orifizio fino all'interno della pancia invece, mi trafisse.
    
    Urlai rantolando di dolore vigliacco e senza preavviso.
    
    Il mio fiato corto tra dolore e paura, rimbalzava sul cuscino ritornando verso me.
    
    Alice si era presa quel mio ultimissimo angolo di orgoglio.
    
    Stranissimo pensai la mia soglia del dolore nulla poteva contro quell'immane strazio, anzi più provavo a resistere e più dolore mi provocava.
    
    Urlavo senza ritegno oramai quasi piangendo provocando in Alice ancor più sadico divertimento.
    
    Cominciò a giocare con la mia violata intimità senza ritegno e attenzione alcuna spinta dalle mie urla. La vedevo al mio fianco divertita allo spasimo in perfetto contrasto con la mia disperazione, ma tutt'altro che eccitata sembrava una bambina con un nuovo giocattolo per le mani contenta si, ma senza sesso nei suoi occhi e questo mi provocava ancor più frustrazione rendendo vano il mio sacrificio, facendolo diventare solo un suo capriccio.
    
    Pian piano vidi i suoi occhi spegnersi dalla gioia, nell'evidenza che la cosa la divertisse si, ma non la eccitava affatto, abbandonava quindi ...
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