La ragazza di campagna diventa schiava capitolo III
Data: 09/07/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Koss
... trottare nella radura. Per qualche minuto la portò in giro senza grandi difficoltà, doveva pesare meno di cinquanta chili. Sara si divertiva moltissimo e la gratificò di qualche leggero colpo di frustino sul seno o sul culo. La padroncina era entusiasta di quella scoperta, e lanciò la sua puledra al galoppo dentro il bosco con un più deciso colpo sulle chiappe gridando come una bambina: - corri, corri. – Rosa riuscì a correre per cento metri, poi si fermò, le gambe le tremavano ed aveva il fiato grosso, il seno andava su e giù come un mantice. Solo allora Rosa si accorse che mentre correva la sua padroncina aveva avuto un orgasmo e si era accasciata su di lei. Risvegliandosi Sara accarezzò il seno di Rosa e la baciò teneramente sul collo. Sara si riprese e scese da cavallo, quindi le disse: - aspettami qui. – Rosa s’infrattò nuda, aveva solo gli scarponcini ed i calzettoni, dietro un albero ed aspettò che la padroncina ritornasse con i cavalli ed i suoi indumenti. Ritornò e buttò una coperta sull'erba, quindi le ordinò: - sdraiati. – Sara si inginocchiò tra le gambe di Rosa ed iniziò a leccarle la passera, era la prima volta che lo faceva. Rosa rischiò di morire dal piacere, la leccò tutta e a lungo e Rosa non seppe quante volte venne. Sfinite, si rivestirono e ritornarono al casino. Nei giorni seguenti ripeterono quel gioco diverse volte, piaceva alla padrona e iniziava a piacere anche alla serva, soprattutto perché dopo la padrona le leccava la passera. Il pomeriggio, ...
... dopo un leggero pranzo, Rosa lo trascorreva letteralmente ai piedi della sua padrona. Se lei studiava alla scrivania Rosa si sdraiava di sotto e la padroncina poggiava i piedi nudi sulle sue tette o sulla sua pancia. Ogni tanto Sara si agitava e portava i piedini verso la bocca della sua serva pretendendo una leccata. Qualche volta raggiungeva il ventre o la vulva della serva che stuzzicava distrattamente. Se invece la padroncina studiava in poltrona la serva veniva utilizzata come sgabello. La padrona allungava le gambe sulla sua schiena, anche in questo caso ogni tanto strusciava i piedi sulle tette o sulla fica di Rosa, e qualche volta pretendeva che la serva glieli leccasse. La padrona teneva così Rosa in un perenne stato di eccitazione, ubriaca e drogata di sesso. Verso le diciotto la liberava, lei continuava a studiare, ma Rosa poteva andare a casa dei suoi a prendere delle provviste e di ritorno, dopo essersi rimessa in tenuta da cameriera, preparava la cena e sfaccendava per la casa. Alle venti si cenava. Dopo cena Sara faceva una breve passeggiata mentre Rosa rigovernava. Quando la padrona ritornava andavano a letto. Dopo due giorni avevano unito i letti facendone uno matrimoniale, stanche della giornata, ma non ancora soddisfatte si davano reciproco piacere e poi sfinite si addormentavamo. Una delle ultime notti Sara volle sapere come Rosa andava a scuola e cosa pensavano i suoi genitori dell'università. A scuola Rosa andava bene, ma i suoi non avevano i mezzi per ...