White russian - Racconti Erotici

White russian

Interno soggiorno, metà pomeriggio di un luglio afoso e assolato. Un climatizzatore sputa aria fresca, mentre sul soffitto le pale girano lentamente.

Dallo stereo arriva It Ain't Necessarily So, nella versione prettamente anni '80 dei Bronski Beat.

Io occupo la penisola del divano, lui è coricato sul divano.

Testa contro testa, ci scambiamo una canna di maria. Ai piedi del divano, due bottiglie vuote di vino.

- Io penso che la psicoterapia sia quella cosa che ti fa stare meravigliosamente bene dallo studio del tuo analista fino a casa. Stai divinamente. Rientri pensando di avere capito il senso della vita, di sapere tutto e di poter mettere in pratica tutto quello che hai imparato in quei meravigliosi 45 minuti. Poi entri in casa, le tue certezze si mutano in cenere e così sopravvivi aspettando l'incontro della settimana successiva.

- Hai una visione apocalittica del tuo rapporto con la tua strizzacervelli.

- E questa è la parte positiva. Però ho imparato un sacco di cose. Ad esempio: odio gli uomini.

- È una cosa carina da dire a un uomo.

- Tu non sei un uomo. Tu sei un amico. E poi sei l'unico maschio che conosco che non mi faccia girare ampiamente le palle dopo dieci minuti che si parla insieme.

- Disse la contessa sollevando lo strascico.

- Non sono una milady e parlo come uno scaricatore di porto, lo sai.

- È una cosa di te che adoro.

Nessuno esclama "cazzo!" mille volte al giorno con la tua classe.

- Fanchiulo.

Interno ...

... soggiorno, lui si alza, va in cucina e torna con due White Russian.

Dallo stereo Nina Simone canta la sua versione di Ain't Got No, I Got Life.

- Sei l'unico che conosco che beve white russian solo perché ama il signor Lebowski.

- E per Maurice di The IT Crowd.

- Indimenticabile.

- Per alcuni versi.

- Inizio a visualizzare fenicotteri rosa sul soffitto. Forse sto fumando troppo.

- Hai un lato autodistruttivo molto fantasioso.

- Posso farmi del male in un numero sorprendente di modi.

- Non faccio fatico a crederti.

- Ieri notte ho scopato con un leghista.

- Ah.

- Eh.

- Roba forte.

- Tu non fai mai idiozie?

- A perdifiato. Non sto a chiederti come è andata.

- Di merda, grazie.

- Un leghista. Mio dio...un leghista!

- Non rigirare la pessima scopata nella piaga dell'autostima, prego.

- Ma un leghista?

- Di comunisti ci sono rimasta io. Tocca diventare onanista.

- Com'è il mio White Russian?

- Non lo so. Fammene un altro e decido.

Interno soggiorno, tardo pomeriggio. Cassandra Wilson e Fragile.

- Forse dovrei alzarmi da questo divano e dare un senso alla mia vita.

- Mi sembra un progetto ambizioso.

- Vero. Allora potrei dare un senso alla giornata.

- Il senso della giornata è stare spalmati su un divano a bere alcol e fumare canne.

- Tu mi sei amico?

- Secondo te?

- Penso di sì. Mi hai dato lavoro e fiducia un sacco di volte.

- Credo che tu sia la persona più intelligente e brillante che conosca. E ...