1. Una collega disperata - sveltina in treno


    Data: 09/07/2019, Categorie: Etero Autore: grillino, Fonte: EroticiRacconti

    Solita missione di lavoro con Marinella, la mia collega d’ufficio follemente innamorata di me. Se leggete gli altri racconti con lei protagonista, vi renderete conto di cosa voglia dire la sua “devozione” verso di me, che oltre ad essere un suo collega sono anche il suo superiore diretto. Siamo in treno, andiamo verso Venezia per una consulenza in una filiale. Passata Pavia, mi viene una gran voglia di scopare, ho il pacco dei pantaloni gonfio, con Marinella parliamo e ridiamo del più e del meno, è proprio un po’ scema come donna. Trovo che sia leggermente ingrassata al ritorno dalle ferie estive, ma è meravigliosamente abbronzata e solare e i suoi capelli castano-biondi le donano ancora più luce, con la pelle più bronzea. Le inizio a mettere la mano sulla coscia, lei ride e si schernisce, come al solito ma poi mi lascia fare, come al solito…la mano entra nella gonna, all’interno coscia, sento avvicinarsi il calore della fica, lei sorride imbarazzata e cerca di togliermela ma non è convinta, come al solito. La tolgo, le chiedo se in vacanza si sia divertita, se abbia trovato un uomo con il quale scopare, lei arrossisce, farfuglia qualcosa…ma so che è troppo sfigata e imbranata per trovare uomini che la scopino a 42 anni suonati, tranne qualche sfigato come lei, anche a Potenza sua città natale. Le sfioro per gioco i suoi piccoli seni, da sotto il vestito sento che si irrigidiscono, lei sorride e cerca di allontanarmi, ma sono troppo eccitato…la voglio, insisto con la mano ...
    ... sotto la gonna, raggiungo a forza la figa mentre guido, le mutandine sono umide…la troia è eccitata! Le dico con voce perentoria “Mary, ho voglia di te…non vedevo l’ora che tornassi dalle ferie…ti desidero, ti prego scopiamo adesso…” lei mi guarda sconvolta, come se fosse la prima volta che gli dico queste cose, sorride imbarazzata “ma che cazzo dici Andrea, dobbiamo lavorare…non voglio…lo sai…non possiamo….” Sempre le solite scuse da verginella rimbambita, ma sono anni che me la scopo senza pietà e ancora mi dice queste cose! Il vagone di prima classe è quasi deserto, il controllore è già passato, la toilette è proprio dietro la nostra fila. La prendo per un braccio e la tiro fuori dai sedili, lei reclama qualcosa, ma la tiro a forza nel corridoio, apro la toilette e la spingo dentro chiudendoci dentro insieme. Marinella è convinta che io la ami, che prima o poi possa divorziare per sposare lei, è proprio scema…le dico due paroline dolci e la convinco a fare qualsiasi cosa, anche sessualmente parlando. Le sussurro nell’orecchio quanto la ami, quanto la desideri, che mi piace da morire…la faccio mettere seduta sul wc, lei mi guarda impietrita, mi slaccio i pantaloni e dalle mutande tiro fuori il mio poderoso cazzo, bello in tiro, le afferro i capelli e la tiro contro la verga, che lei timidamente inghiotte nella sua larga bocca da terrona. Il cazzo entra a metà, Marinella comincia a succhiarmelo con la sua solita timidezza da imbranata, ma è proprio questo che mi eccita! Ogni ...
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