1. La doccia.


    Data: 21/08/2017, Categorie: Etero Sensazioni Altro, Autore: parolebollenti, Fonte: RaccontiMilu

    Il paesaggio sfila rapido ai miei fianchi, indistinto, chiazze di colore non focalizzate. Scanso i passanti senza vederli, così, d'istinto. Ho gli occhi aperti, si, ma non sto veramenteguardando, no. Sono perso nei miei pensieri, che poi, pensieri... penso a tutto e a niente, la mia mente salta leggera da un pensiero all'altro come un passerotto passerebbe da una briciola di pane a quella vicina, con un lieve, goffo balzo.Un cicaleccio acuto si insinua sempre più fastidioso nel mio mondo nebuloso e ovattato, l'orologio mi informa che il tempo è scaduto, ho corso abbastanza, anche oggi. Passo dalla corsa leggera a un passo più rilassato, percorro le poche decine di metri che mi separano da una fontanella. Nel percorso riprendo coscienza del mio corpo, i polpacci doloranti, la polo incollata al petto e alla schiena dal sudore, il respiro sostenuto che mi gonfia e sgonfia il torace in rapida successione. Una goccia di sudore mi scende dalla fronte, solleticandomi, corre vicino l'orecchio e scivola sul collo, fino a raggiungere il tessuto già umido della maglia.L'acqua fredda della fontana è una delizia, ne riempio le mani e mi sciacquo il viso irritato dai sali che ho perso, è una goduria. Mi rialzo ancora grondante, l'acqua inzuppa ancor di più la maglia, il vento fresco mi ghiaccia la pelle...infilo due monetine nel distributore automatico lì accanto e questo mi restituisce una bottiglietta di una bevanda energetica al limone di cui bevo almeno metà con il primo, lungo sorso. ...
    ... Sorrido: penso già alla doccia che mi attende, invitante, vaporosa, rilassante... mi incammino senza neanche accorgermene, sorseggiando quel che rimane di quella pseudolimonata salaticcia per sportivi.La prima cosa che faccio quando torno dalle mie corse quotidiane è aprire l'acqua della doccia. Calda, caldissima. Bollente. Fatto questo, mi spoglio, gettando ordinatamente ovunque maglietta, pantaloncini, boxer. La maglia è la prima a volar via, a volte anche prima della rituale apertura dell'acqua. Subito dopo vengono scarpe e calzini che di solito vengono abbandonati lungo il percorso più breve tra me e la bottiglia d'acqua. Pantaloncini e boxer invece, trovano la loro naturale sede sul tracciato bottiglia d'acqua-doccia calda.Entro in bagno e il vapore mi avvolge. Il caldo è subito intenso, l'aria umida è quasi soffocante. Come al solito l'acqua ètroppo calda perché mi possa mettere subito sotto il getto, così perdo qualche minuto per regolarne la temperatura, lanciando qualche innocua bestemmia agli schizzi che mi ustionano gli avambracci. Trovata la giusta temperatura, mi fiondo sotto l'acqua, che mi aggredisce con suo getto forte. Piccoli aghi bollenti mi martellano il corpo, mi frustano la schiena, mi torturano la pelle. E' bellissimo. Rivolgo immediatamente il viso verso il doccione e l'assalto sembra farsi ancora più feroce. L'acqua mi batte violentemente sulla fronte, sugli occhi chiusi, penetra tra le labbra, mi impedisce di respirare. Rimango così, inspirando dalla ...
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