I ragazzi di Ciaulà
Data: 11/07/2019,
Categorie:
Voyeur
Autore: Semiramis, Fonte: EroticiRacconti
Pensavo che qui a Ciaulà ormai si fossero congelate le passioni e non è difficile pensarlo quando vedi l'età media intorno a te molto alta. Osservare è di sicuro il modo migliore per uccidere la noia qui, infatti, vado alla ricerca di soggetti da fotografare molto spesso. Oh no, no...che avete capito. Io fotografa? Non lo sono, non ho la pazienza e credo che per essere dei buoni fotografi bisogna essere prima degli abili disegnatori e io non lo sono mai stata. Tuttavia, sapete, faccio delle lunghe passeggiate da quando sono qui, la mattina l'erba è fresca, bagnata e nei campi coltivati abilmente dai contadini vedo molto più di un semplice lavoro. Ho constatato infatti che i solchi tracciati da queste formiche umane della proprietà privata ormai sono di meno rispetto a quelli che hanno in viso. Tutta la vecchiaia che mi circonda mi ha dato un senso di enorme tranquillità, perché io non li vedo come portati verso la morte. Io nella vecchiaia vedo una stasi e un piacere, forse perché sono giovane e perché non ho un campo tutto mio. È da un po' che c'è una piccola novità, pensavo non ci fosse più vita e invece proprio mentre ero presa dall'ennesimo saggio contadino ricurvo, fine della pace. Orde di bici Atala con manubri sbiaditi dal sole e leggeri schiamazzi. I ragazzi di paese sono timidi e hanno le guance rosse, non è vero? A me sembra che questa regola non valga ma mentre li vedo passare e curiosa li riprendo con gli occhi, non posso non pensare alle loro madri cattoliche ...
... che li hanno imbastiti a suon di neonati trovati sotto i cavoli. Mi trasmettono una purezza tale che se mi chiedessero come si fanno i bambini io risponderei loro che li si trova dopo una preghiera alla Vergine sotto ad un cavolo. Ormai li contemplo, ho imparato a riconoscere i loro volti ed i loro nomi, nomi tramandati di padre in figlio, semplici ma sempre motivo di vanto e orgoglio. Ho notato che maschi e femmine sono tutti insieme, ed è cambiato molto, questa promiscuità sacrilega una volta ora è tenera normalità. Ieri sera ero al buio in camera, con la finestra aperta, mi aiutava a leggere l'Iperione di Hölderlin una piccola luce da lettura, di quelle che si fissano sui libri e che io aggancio alla spalliera del letto. Delle tenere voci che arrivano attirano in me una morbosa curiosità, ma non pensiate che io mi affacci coraggiosa, no. Spengo la lucina fioca e vado verso la finestra. Due biciclette accostate al recinto della mia siepe non curata. Sono ragazzi, li riconosco subito, hanno sempre il cavalletto rotto e hanno cura nel sistemarle per evitare di rompere il resto. Sono pur sempre nel mio giardino incolto e si rincorrono. È solo la luna che mi permette di esaminarli. C'è una ragazza, indossa una canotta di un rosso acceso ed ha i capelli scuri. Corre male ma la luna mi dice che ha un bel culo, schiacciato dal tessuto del suo jeans. Poi vedo lui: capelli lunghi, snello, è molto attento alle parole quindi sta cercando di fare colpo su di lei. La prende e le da un ...