1. Giochi pericolosi: la escort e il manager


    Data: 11/07/2019, Categorie: Etero Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69

    Il Manager e la Escort
    
    La fantasia albergava da molto tempo nella mia testa. Era cresciuta nel tempo, lentamente come sempre mi accade. L’avevo vissuta nella mia immaginazione; ogni volta la scena si arricchiva di nuovi dettagli. Ero pronto. Ma avrei dovuto trovare la complice giusta con cui realizzarla. Avrebbe dovuto essere una sconosciuta. Una sconosciuta abbastanza audace, abbastanza sicura di sé. Abbastanza spericolata da accettare il mio invito. Nessun incontro preliminare, nessuna certezza. In quel luogo sarebbe stata letteralmente in mia balia e nessuno avrebbe potuto sentirla. L’ufficio si trovava infatti dietro gli Champs Elisées. Un quartiere chic, dominato da uffici e in cui non abitava pressoché nessuno.
    
    Durante la settimana le strade e i marciapiedi brulicavano di persone, di automobili, di negozi e di attività. Ma nel week end scendeva un silenzio quasi irreale. A poche centinaia di metri, certo, il centro turistico di Parigi era come sempre vivace e animato. Ma non lì.
    
    Dato che ero il dipendente che abitava più vicino, mi erano state affidate le chiavi nel caso il servizio di sicurezza collegato all'allarme avesse avuto bisogno di un referente che potesse accorrere velocemente. Avrei approfittato di quella libertà. E ne avrei approfittato a modo mio per vivere e far vivere una situazione particolare in una grigia e anonima domenica. Ricordo perfettamente il batticuore mentre la linea 13 della metropolitana mi conduceva lungo il mio percorso quotidiano ...
    ... per andare a lavorare. Ma non stavo andando a lavorare. Percorsi la strada semi deserta verso l’ufficio, fra le serrande abbassate. Arrivato alla porta di ingresso di quello che era stato un ampio appartamento ma che ora ospitava la società in cui lavoravo infilai la chiave nella toppa ed entrai. Potevo udire i battiti del mio cuore nel silenzio irreale della scala. Un suono stridulo mi avvertì che l’allarme era scattato; disponevo di trenta secondi per digitare il codice con le dita che tremavano leggermente. Mi sedetti alla mia scrivania e subito risposi al telefono. Era la security che mi chiese chi fossi e la parola d’ordine. Conoscevo la risposta.
    
    A quel punto dovevo solo aspettare che la mosca di posasse sulla ragnatela per divorarla. Ero vestito di tutto punto, con gessato grigio, camicia azzurra e cravatta. Questo prevedeva la recita. E la ragazza che attendevo, se avesse rispettato le regole, si sarebbe abbigliata da escort. Questo era il gioco. Lei sarebbe stata una prostituta di alto bordo che si sarebbe presentata al mio ufficio. Semplice. Crudo. Diretto. Fui stupito quando disse di sì. Qualcosa nella mia voce o nel mio modo di esprimermi doveva averla tranquillizzata. Ma in queste situazioni il dubbio alberga sempre: si sarebbe presentata davvero? mi aveva preso in giro? si sarebbe tirata indietro all'ultimo. Il dubbio e l’eccitazione si confondevano in me. Non amavo e tuttora non amo le cose scontate e facili. Fino all'ultimo non sapevo cosa sarebbe accaduto ...
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