Né per caso, né per amore - regalo di natale atto i
Data: 12/07/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: buio_selvaggio
Torno a scrivere dopo qualche tempo per raccontarvi una storia vera successa qualche giorno fa...un regalo davvero inaspettato che voglio condividere.
Come ogni anno per Natale il ritorno a casa rappresenta soprattutto un ritorno al passato di quella vita che ormai non mi appartiene più. Questo Natale però ho scoperto che posso anche prendermi quello che un tempo non mi sarei mai potuto nemmeno sognare.
I miei non furono molto felici di sapere che sarei tornato forse solo per la cena della vigilia per poi andare dai vecchi amici per la consueta partita a poker e ripartire per qualche giorno di vacanza; di fatto non mi andava molto di stare a casa con zii, cugini e altri parenti. Finita la cena intorno alle 22 mi apprestai velocemente a salutare, Marco e gli altri mi aspettavano per iniziare la partita. Mentre aprivo la porta dell'androne vidi lei sulle scale, il sogno proibito della mia adolescenza. Non sapevo come si chiamava, solo che abitava nel monolocale a piano terra proprio sotto quella che era camera mia, dove si era trasferita quando io avevo 16 anni. Più grande di me, alta, lunghi capelli rossi, rossa, snella, lentiggini in viso e una terza abbondante; era allora una piacente ragazza di venticinque anni, sola, che si era trasferita per lavoro nella mia città natale. Lei rappresentava il sogno proibito, sempre elegante, calze nere, minigonna, camicetta aperta d'estate, capelli raccolti. Come poi ho scoperto, é avvocato in un importante studio della città. ...
... Nei tre anni che seguirono prima della mia partenza per l'università vi furono solo incontri fugaci, scambi di sguardi, saluti di circostanza e segreti incontri a notte inoltrata, quando l'incontrai con i suoi amanti cinquantenni mentre io tornavo a casa.
Una notte rincasando verso le 2, la vidi scendere da una BMW nera avvinghiata a un uomo; mi fermai prima del cancello per farli entrare, seguendoli a distanza. Non si accorsero di me e potei seguire tutta la scena. Ero estasiato da quella visione, lei aveva i capelli scompigliati e la camicetta mezza aperta, lui le aveva infilato le mani su per la gonna, alzandola vergognosamente, scoprendo le sue lunghe gambe coperte da calze autoreggenti nere.
Le ragazze della mia età non vestivano così, certo erano eccitanti e alcune molto disinibite, ma lei mi ispirava sensazioni che all'epoca non avevo ancora provato e non potevo immaginare. Giunti nell'ingresso del condominio, l'uomo l'aveva sbattuta sulla porta baciandola con foga sulla bocca, sul collo e toccandole il seno. Lei tratteneva i gemiti e con difficoltà cercò di trovare la chiave nella borsetta per aprire la porta; io osservavo da lontano, aiutato dal buio. Una volta entrati mi fermai a origliare sulla porta, in fondo era tardi e in quel palazzo di vecchi tutti dormivano. Appoggiando l'orecchio sulla porta sentii distintamente le sue parole:
“No dai non qui...fermo...aspetta...” disse lei
“zitta troia...se non ti fermavo avresti scopato sul taxi” ribatté ...