1. 80 euro


    Data: 12/07/2019, Categorie: Etero Autore: mblanc61

    ... luci sono molto basse, così le chiedo di alzarle un po’ perché la voglio vedere meglio. Al suo diniego motivato dall’assenza di trucco post doccia (ha effettivamente i capelli appena asciugati), non insisto, ma mi domando: cosa non vuole farmi vedere? Non le faccio certo mistero del mio apprezzamento e mi prendo qualche sorriso in cambio, mentre infilo la porta del bagno dove mi lavo le mani, mi sciacquo la faccia, ravvivo i capelli e, nell’afferrare un piccolo asciugamano buttato vicino al lavandino, la sento che mi dice di usare la carta alle mie spalle.
    
    “Ma hai lavato le mani col sapone?”,
    
    “Si”,
    
    “Non è vero, tu hai lavato la faccia!”,
    
    “Si, ma prima mi sono lavato le mani!”,
    
    “Ah, allora va bene.”
    
    Mi indirizza in una piccola cameretta dove non sta altro che il letto matrimoniale, coperto solo da un lenzuolo ed un paio di piccoli cuscini colorati.
    
    Adesso è lei ad andare in bagno.
    
    Io mi siedo sul bordo del letto, nella penombra della luce rossastra di una lampada a stelo, e mi tolgo le scarpe, calze, camicia e pantaloni guardandomi intorno. Alle pareti ravvicinate sono appese delle cornici leggere con dentro disegni di donne in pose equivoche.
    
    Al suo arrivo nell’alcova le dò subito gli 80 euro, evitandole di dovermeli chiedere, e le appoggio subito le mani addosso, sul culo. Sui lombi ha un cerotto quadrato, mi dice lei, per smettere di fumare. Si spoglia in un attimo ed io mi sfilo i boxer, poi tra un palpeggiamento e l’altro, riesce a mettermi un ...
    ... preservativo e comincia a sbocchinarmi. Io sono steso supino e lei è sopra di me, rigirata, così che io possa annusarle l’ingiune. Ma non vuole che la lecchi o che le infili dentro le dita, così mi limito a palpeggiarle il culo e il seno che mi appoggia sulla pancia. Le tette sono tonde, turgide e rifatte, me lo conferma, ed io realizzo di non averne mai palpeggiate altre nell’accorgermi che sono un po’ fredde: ha un pezzo di corpo più freddo del resto.
    
    “Non infilarmi dito-culo”, mi dice al primo accenno;
    
    “Ahi, mi fai male!” mi dice non appena accenno a stringerla in vita: cazzo è di porcellana!
    
    Per quanto sia figa, vorrei venir rimborsato ed uscirmene rapidamente, ma non è possibile, quindi spero almeno che mi aspetti una stretta fighetta adolescenziale nella quale poter finire gloriosamente. Il suo scarso coinvolgimento mi delude talmente tanto da ricadere sull’erezione che non tiene come dovrebbe. Vedo il suo visino emergere dalla massa di capelli neri con l’espressione scocciata: “Il tuo cazzo-no-duro.” Ma se voglio la fine gloriosa è necessario che il sangue rifluisca nell’uccello.
    
    “Faccio pecorina?”.
    
    E fai pure pecorina: proviamo! Si mette in ginocchio inarcando la schiena così da mostrarmi tutti i suoi averi, senza un pelo che sia uno, ed io gli ficco il cazzo su, barzotto e appena sufficiente, con tutto il suo bel preservativo di copertura. La figa, in tutti i casi, è sempre la sua sede naturale, e l’indurimento arriva nell’arco di pochi secondi. Fighina ...