Secrezioni: "c'è l'umido da buttare"
Data: 13/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: renart
... smorfia lasciva, poi, rapida come una faina, tira giù le mutande e il cazzo vibra come un diapason rampando sotto l’ombelico peloso.
“Animaleschifoso, hai sempre voglia di fottere, non pensi ad altro. E chiavami allora, fammi vedere se ne hai la forza. Sempre se ti è rimasta qualche goccia di sbrodo nelle palle”.
Mi carico entrambe le gambe sulle spalle, infilo le mani sotto le ascelle e la sollevo di peso, sbattendola con poca grazia sul tavolo e infilandoglielo dentro senza cerimonie, d’un colpo solo fino alla radice, e la pompo subito a buon ritmo, con i coglioni gonfi che sbattono contro la potta producendo uno CIAF CIAF che mi manda fuori di testa.
“Aaahhh”, grugnisce, “lo sento nello stomaco. Chiavami forte, stronzo, aaahhh sssììì così cooosssììì, porcobastardo!”
Quando strabuzza gli occhi all’indietro e prende a sfregarsi freneticamente il clitoride, capisco che ci siamo quasi, e levo il morso all’orgasmo che mi gorgoglia nelle viscere, menando i fianchi più veloce e forte che posso, tenendomi abbrancato alle bocce piccole ma sode, sormontate da capezzoli duri e sugli attenti che sfrego con voluttà fra i pollici e gli indici, mentre lei spalanca la bocca e rauca, lussuriosamente rauca, urla veeeengoooo, figliodiuncane, aaaaaaaaaahhhhhhhh.
Un istante dopo le innaffio i visceri con tutto quanto ho dentro.
*
Riemerge dalla camera da letto un’ora abbondante dopo, profumata come un fiore a primavera, gonna larga a fantasia arabeggiante e top nero che ...
... le lascia scoperta una striscia di carne abbronzata, al centro della quale spicca la fossetta dell’ombelico. Non ha reggiseno, le si vedono in rilievo le punte dei capezzoli.
“Dove vai così in tiro?”, le chiedo squadrandola in lungo e in largo, intimamente apprezzando i rilievi sinuosi di un corpo terribilmente arrapante, che trasuda sesso selvaggio da ogni fottutissimo porellino.
“Vado ad una festa popolare, c’è un gruppo forte e si balla sul serio stasera?”
“Con chi vai?”
“Con un po’ di gente, che vuoi la lista?”
“Mi basta sapere solo se c’è anche quella vacca imbracata di Branka”.
“Non voglio che l’appelli così”, mi guarda torva, stringendo appena le palpebre minacciosamente, “è una mia cara amica e una gran donna, una che non s’è fatta mettere i piedi in testa da nessuno e si è fatta valere con la sua intelligenza in ambienti da sempre maschilisti. Dovresti stimarla, anziché offenderla. Specie perché ti vuole molto bene e, vai a sapere per quale motivo, ha una grande considerazione di te. E comunque sì, ci sarà anche lei. Tu che fai, vuoi venire?”
...
“Non avevo dubbi. Torno tardi. A dopo”, chiosa sbrigativa.
Mi schiocca un bacio sulle labbra, rapidissimo, e si volta per andar via, ma faccio in tempo ad afferrarla per un lembo della gonna tirandola a me. Lei perde l’equilibrio e finisce seduta dritta sull’erezione.
“Cristosanto, no!”, sbotta spazientita, “devo andare, è già tardi... non pensarci proprio!”
Non le do retta e ravano sotto la ...