1. A casa di mia cugina - 3^ parte


    Data: 13/07/2019, Categorie: Etero Autore: Wolfabio1

    Aprii gli occhi pochi minuti prima che la sveglia suonasse. Mi alzai ed andai a fare un’altra doccia, rivivendo mentalmente quello che era successo la notte prima. Era stata una notte fantastica, niente da dire, ma sentivo che c’era qualcosa di sbagliato. Cristina non era una ragazza incontrata in discoteca o in un pub, non era una persona a me indifferente, quello che era successo per quanto splendido era un errore e mi auguravo che la pensasse così anche lei. Mi vestii in silenzio ed uscii per andare all’università a seguire i corsi. La testa inevitabilmente era sempre a lei, al suo corpo perfetto ed al suo riuscire ad avere un viso angelico ed un atteggiamento da donna navigata. Sentivo il mio pisello destarsi ogni volta che ripensavo a lei ed a quella notte. Per cui cercavo di continuo di pensare ad altro, di seguire le lezioni. Il momento più duro fu alle 18 quando finii all’università. Uscii e non sapevo davvero cosa fare. Lo ammetto, avevo davvero paura di affrontarla, non sapevo minimamente che cosa avrei trovato al mio ritorno a casa. Tra l’altro avevo dimenticato il cellulare a casa sua, quindi non avevo avuto nessuna interazione nemmeno via messaggi per capire cosa mi aspettasse. Entrai con le mie vecchie chiavi e non feci nemmeno un passo dentro che subito mi si avventò al collo. “Finalmente sei arrivato” disse aprendosi in un sorriso tirato. Sembrava mi stesse aspettando da anni. Io cercai di restare più freddo possibile. Ricambiai l’abbraccio ma quando lei ...
    ... cercò di baciarmi mi scansai. Andai in cucina, mi scolai mezza bottiglia d’acqua e lei mi raggiunse. “Tutto ok?” mi disse preoccupata. “Diciamo di si”. Tornò ad abbracciarmi e io mi divincolai. Era arrivato il momento più duro, dovevo in qualche modo placare gli animi, cercare di ricondurre il tutto su binari più sicuri. “Cristina io non so cosa ci è preso ieri sera, però credo che quello che è successo non sia stata una cosa buona”. Lei mi guardò inorridita. “Come non è stata una cosa buona? E’ stato fantastico, io ho ancora i brividi in corpo, non ho fatto altro che pensare a stanotte per tutto il giorno”. “Si è stato bellissimo – la interruppi – però non credo che si debba ripetere, siamo cugini, non complichiamoci la vita”. “E chi vuole complicarsela – rispose – io voglio godermela la vita e voglio che sia sempre come ieri notte. Io voglio…” “Ma siamo cugini – la interruppi di nuovo – non possiamo mica farci una storia”. “A parte che siamo cugini di secondo grado – disse con la solita aria da furbetta – ma se i nostri corpi si attraggono così tanto cosa ci possiamo fare?” “Si ma non siamo animali, dobbiamo pensare anche alle conseguenze di quello che facciamo. Pensa se tua madre sapesse che abbiamo fatto sesso, credi che sarebbe felice? O che approverebbe una relazione tra di noi? Andiamo sii realista”. “Io sono realista e non posso più immaginare la mia vita senza di te – rispose quasi con le lacrime agli occhi – stanotte ho goduto come non mi era capitato mai; mi hai ...
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