1. Serata imprevista 5


    Data: 15/07/2019, Categorie: Incesti Autore: Vinni

    ... dei balocchi, si fionda su dei pantaloni di pelle nera lucida, e degli stivaletti pitonati, poi prende un giubbino di pelle con un’aquila stampata dietro, gli piace moltissimo, la scritta dietro dice:”be free” butto un occhio ai cartellini solo il giubbino costa ottocento euro, -Lei è il padre? Fa il commesso pratico che ha già capito chi paga, guardi, se prende anche il casco gli occhiali ed i guanti c’è uno sconto del dieci percento. Mio figlio mi guarda con gli occhi lucenti, come a dire: vedi papà c’è anche lo sconto. -prima provatela dico io, il commesso mi indica il camerino, dentro non c’è nessuno, la mia mente inizia a fare programmi, dico al commesso di prendere anche delle maglie, delle altre scarpe ed altri due giubbini, poi gli dico sorridendo: “entro con mio figlio a vedere come sta con tutta questa roba, e aggiungo, ci metteremo un po’ per provarla tutta”, “non si preoccupi prendetevi tutto il tempo”, dice, mentre come nei cartoni animati posso vedere il simbolo dei dollari nelle sue pupille. Entro e butto tutta la roba che mi ha dato in un angolo, mio figlio ha già i calzoni di pelle infilati e si guarda allo specchio, chiede se mi gli piacciono, e come gli stanno, mi posiziono dietro e gli tocco il culo, l’altra mano che gli scorre sul pacco davanti, “…e come ti devono stare figlio mio, benissimo” si infila il giubbino e gli stivaletti, sembra un personaggio uscito dal film “Mad max”, chiede ancora se sta bene, ma io non lo ascolto più, cerco di infilare la ...
    ... mano nello stretto pantalone, raggiungo il cazzo, mio figlio fa cenno di piantarla, non lo faccio, gli apro la patta e tiro fuori cazzo e coglioni, dallo specchio Dario segue l’operazione, inizio a leccare e giocare con le palle, le stringo forte fino a fargli emettere un gemito, mi dice di fare piano che altrimenti ci sentono, inizio a leccare, gli faccio un ingoio come quello della mamma, si rilassa un po’ anche lui, mi mette una mano dietro la nuca, la sua testa va all’indietro e chiude gli occhi, adoro quando lo fa, e mi detta il ritmo del pompino, gli stringo le palle alla base del cazzo con una mano e le tiro verso il basso, poi con l’indice dell’altra mano premo al centro del sacchetto scrotale per separarle, deve faticare per contenere il respiro, ma il suo cazzo in gola reagisce ingrossandosi ancora di più, inizio a succhiare più velocemente, cercando di fare presto, ancora mi dice piano, piano che ci sentono, ma mi asseconda piegandosi avanti e indietro con le gambe, ora entrambe le sue mani sono sulla mia testa, inizia a dare colpi potenti, la bocca e la gola sono piene, mi afferro al pantalone di pelle che lo fa sembrare più rude e bono, lo sento ansimare, si irrigidisce, e gode, gode direttamente nella mia gola, mi tiene quel nodoso randello piantato nella trachea per paura di sporcare a terra, è inutile, qualche goccia sgorga lo stesso, ingoio, ingoio, ingoio, senza gustare nemmeno il sapore, mi guarda indispettito, e mentre si sforza di soffocare i suoi grugniti ...
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