1. H, H & S - Conciata per le Feste


    Data: 16/07/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    ... Novembre e dicembre sono dedicati alla potatura e, nelle macchie e nei frutteti che ci circondano, è un concertino che non si ferma mai. D�altro canto, non è un suono spiacevole, se ci fai l�abitudine. Però, stavolta, il suono era un po� troppo vicino per non attirare la mia attenzione. Per prima cosa, significava che c�era qualcuno molto vicino a casa mia; non che avessi paura ma,visto che abbiamo le porte sempre aperte (pessima abitudine, lo so), mi decisi, comunque, a dare una controllata di fuori. Era anche un buon motivo per scuotermi dal torpore e riprendere l�attività. Le pantofole erano lontane, rimisi le scarpe, non troppo idonee alla vita di campagna, ma non me la sentivo di recuperare le ciabattine adesso. Uscii, ancora in tailleur, senza cappotto, tanto fuori era tiepido perché era stata una bella giornata, piena di sole. Intanto, le raffiche della sega, risuonavano a scatti, ma ancora non ne vedevo l�autore. Girai dietro la casa e, a pochi metri, su una scala, vidi don Liborio, un vecchio pensionato delle ferrovie, che faceva servizi da giardiniere un po� per tutto il vicinato. Come gli uomini di una volta, aveva la campagna nel sangue e, lavorare con le piante, era la sua passione. Nella sua casetta, molto più sopra della nostra, aveva pure qualche animale, che sapeva governare a regola d�arte, infatti era tra i nostri fornitori di fiducia, altro che �prodotti bio�. Don Liborio, a prezzi d�amatore, ci procurava spesso qualche soppressata genuina, formaggi, uova ...
    ... e altre prelibatezze. Era una figura tipica del nostro sentiero, a stento carrozzabile, ed era sempre impegnato a fare qualcosa. Insomma, un brav�uomo. Nonostante avesse di certo superato la settantina era ancora in forma: asciutto, con la pelle che sembrava di cuoio, per il colore che gli dava la vita, costante, all�aria aperta. Le sue grosse mani armeggiavano con la sega, colpendo, senza titubanze, i rami di un grosso castagno, le cui foglie erano ormai tutte cadute. Approfittai di una pausa per salutarlo: - Ehilà, buongiorno! � gli gridai, facendomi scherno a gli occhi con il palmo della mano. Lui si accorse subito di me e si voltò, con il suo solito sorriso bonario. Mi scaldò il cuore: pensai che in oltre dieci anni, non lo avevo mai incrociato, senza che mi donasse un sorriso. Che brava persona ... eh, gli uomini di una volta! - Buongiorno, signò! � rispose immediatamente e si precipitò a scendere dallo scaletto, per venirmi a salutare da vicino � Scusate, vi ho disturbata? Io pensavo che non ci stavate, mi era sembrato che non c�era la macchina vostra ... � - Ma no, don Liborio � risposi sorridendo apertamente a mia volta � non vi preoccupate ... anzi, mi fate compagnia. Quando ci state voi in giro, mi sento più sicura ... � - E ... signo�, ormai so� vecchio. � mentre parlava, notai che, comunque, adesso che non aveva la luce del sole negli occhi, pur facendo finta di niente, non riusciva a evitare di spiare le mie gambe, slanciate dalle calze grigie e dalle scarpette ...
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