213 . La giovane Loredana, il nonno e lo zio Marcello
Data: 24/10/2017,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
Lisa, questo è il mio nome. Ho trent�anni e vorrei raccontarvi alcune cose successe dopo una triste telefonata.La settimana scorsa, ricevetti una telefonata da parte della mamma che mi diceva che anche il nonno era mancato. Infarto. A ottantacinque anni mentre si trovava nell�orto a zappare la terra, si era accasciato di schianto ed era morto all�istante. Funerali dopo due giorni. Assieme a mio marito ed alla mia bimba di 18 anni, siamo entrati in quella grande vecchia cascina ora completamente vuota. Nella camera da letto, il catafalco e la bara ancora aperta del nonno; un ultimo saluto, un bacio in fronte e una carezza, poi gli addetti delle pompe funebri hanno chiuso la bara. Dopo il funerale, salutammo i parenti, fra i quali mia madre e mio padre, che subito appresso se ne tornarono dritti-dritti in città e quindi a casa loro. Mi sembrò in quella occasione di notare da parte di mia madre una certa marcata indifferenza per la morte di suo padre. Non tutti testimoniano il dolore allo stesso modo e quindi lasciai che questa strana impressione mi scivolasse addosso senza lasciare traccia.Noi invece tornammo alla cascina e decidemmo di trascorrere lì qualche giorno di vacanza. Fresco l�ambiente della casa, nonostante l�agosto bollente, fra quelle spesse mura antiche un sapore di campagna ed una temperatura che nulla avrebbe da invidiare a quella ottenuta tramite un condizionatore.Il pomeriggio del giorno seguente, mentre la bimba e mio marito dormivano beati, io salii la ...
... scricchiolante scala in legno ed entrai nel solaio. Polvere e ragnatele dappertutto, un baule con i bordi dorati con sopra posata una vecchia e malandata bicicletta. Ai lati un antico armadio con una opaca specchiera centrale, a fianco delle sedie impagliate e ampiamente sfondate. Dalla parte opposta un cavallo a dondolo in legno dai colori che un tempo erano appariscenti ed estremamente vivaci, mentre, appoggiata al muro, una finestra in legno smaltata di bianco con un paio di vetri rotti, poi ancora, uno scaffaletto con dei barattoli di vernice e sopra ad essi dei pennelli duri come lo stoccafisso. Sempre sullo scaffale, di lato, chiuso in un cellophane impolverato, un proiettore, di quelli ancora con le bobine con su avvolte le pellicole. Completavano poi il fatiscente arredamento una panchetta di legno ed alcuni rotoli di tubo flessibile nero posati sul pavimento. Presi la panchetta la spolverai alzando una nuvola che quasi mi soffocò e, dopo avere tolto da sopra il baule la vecchia bicicletta arrugginita, mi sedetti sulla panchetta a fianco della cassapanca. Sollevai il coperchio e sopra ad ogni altra cosa trovai una pesante coperta di tipo militare che sollevai e posai in terra. Vidi che vi erano diversi libri, in buone condizioni ma un po� ingialliti dal tempo. Sotto ad essi plichi e buste colme di fotografie ed una scatola metallica, di quelle che in origine contenevano i buonissimi biscotti della nonna, sotto al coperchio della quale trovai molte altre fotografie. Iniziai ...