1. 191 - Manuele si scopa e incula di brutto il figlio e poi la madre


    Data: 20/07/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Incesti Gay / Bisex Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... miei, posso??��Si, si, telefona pure�.�Dopo moltissimi tentativi e nessuna risposta mi dice che cerca di andare a piedi e raggiungere la zona dove ci sono gli autobus...�Ma sei matto, con �sto tempo? Queste strade di collina così piene di neve non si possono percorrere adesso. Poi nelle tue condizioni�.��Come faccio allora??��Ma scusa a casa tua c�è qualcuno che ti aspetta?��No, sono tutti in montagna�.��Per me puoi restare qui. C�è la camera di Pietro, ti do un pigiama e dormi lì, poi domattina, con la luce del giorno vedremo il da farsi���Mi dispiace disturbare�.��Non ci sono problemi�..�Ceniamo verso le venti e poi ci mettiamo a guardare la tv. Sono le ventuno circa quando lo vedo con gli occhi chiusi completamente addormentato. Lo scuoto e gli dico di andare a dormire. Lo osservo mentre si alza e, come un sonnambulo, gira a destra infilandosi nel corridoio dove c�è la zona notte. Io resto ancora un po� a finire di vedere il film e poi spengo tutto e mi avvio in camera mia. Accendo la luce e lo vedo sotto le coperte che dorme nel mio letto. Lo chiamo e lui non mi risponde, lo chiamo ancora, lo vedo aprire gli occhi e borbottare qualcosa di incomprensibile, quindi riaddormentarsi seduta stante. Rassegnato a condividere il mio letto con lui, mi infilo a mia volta sotto le coperte dalla mia parte e nel fare ciò vedo che lui dorme completamente nudo. Mi volge la schiena, il suo sedere meraviglioso è lì a portata di mano, sono tentato di sfiorarlo, poi ci ripenso, sarebbe una ...
    ... figura di cacca. Poi penso che poco prima non si è svegliato nemmeno quando l�ho scosso con forza e allora oso. La pelle delle sue natiche è morbidissima, liscia come la seta, la forma dei glutei mi riempie l�incavo della mano, ci passo in mezzo, lui continua a dormire con un respiro più che regolare. Poi facendo violenza a me stesso lascio perdere e mi giro dall�altra parte. Mi sveglio al mattino che in pratica non ho dormito affatto, guardo la sveglietta sul comodino e mi accorgo che son solo le otto. Per fortuna che è sabato e non devo andare in azienda. Al mio fianco, al posto di mia moglie, vedo sul cuscino dei capelli biondi e ricci, un viso fanciullesco che pare essere di un putto ed un braccio che tiene strettamente abbracciato il guanciale. La benda della mano è lievemente macchiata di sangue. Lui dorme beato e io lo posso rimirare in santa pace. Sono le dieci quando mi vesto e scendo in strada, ancora nevica, appena fuori dal cancelletto, appoggiato al muro un motorino rosso con il pedale delle marce piegato da una botta. Anche il serbatoio è ammaccato e la ruota anteriore e piegata da una parte. In pratica è inutilizzabile. Una decina di metri più avanti vedo spuntare sotto la neve una fibbia di tela rossa. Affondo fino alle ginocchia nella bianca coltre e afferro la cinta e ne estraggo uno zainetto. Risalgo in casa e mi preparo il caffè, poco dopo sento la porta di camera mia aprirsi e lo vedo spuntare; il biondo angioletto, con le sole mutande addosso, mi saluta ...
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