Da collega a amico, da amico a ... (parte i)
Data: 23/07/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: kingSAZ
Dopo tanti anni di studi, all'età di 25 anni finalmente entro nel mondo del lavoro. Da romano, trasferirsi a Milano è cambiare definitivamente vita. Una nuova città, una nuova casa, una nuova pagina di vita.
Il mio migliore amico dei tempi dell'università, Diego, viene a vivere con me. Era naturale che essendo stati assunti entrambi nella stessa azienda a Milano andassimo a vivere insieme. Inseparabili, specialmente nell'ultimo anno di studi, un fratello che da figlio unico non ho mai avuto. Però non sa che oltre alle ragazze che ci conquistavamo insieme, a me piace anche l'uccello. Quante volte ho fantasticato sul suo di uccello, ma questa è un'altra storia che, chissà, forse un giorno racconterò.
Da amici, coinquilini e colleghi, pensavo che la mia vita lavorativa fosse influenzata moltissimo dalla presenza di Diego. Invece, dopo neanche 6 mesi in ufficio lo mettono su un'attivita' da seguire in Svezia. Non puo' lavorare da Milano, ne' starsene fisso a Stoccolma, quindi l'azienda adotta un principio 50 e 50. Due settimane se le passa in Svezia, due settimane a Milano. Dato che quando è in Italia vuole tornarsene a Firenze dalla sua famiglia almeno il week-end, diciamo che su 30 giorni al mese, io lo vedro' una decina, sempre che per lavoro non mi sbattino da qualche parte a me in quei dieci giorni.
E fu cosi' che i miei piani cambiarono. Mi ritrovai solo, in un'ampia casa in una bella zona residenziale di Milano, senza il mio compagno di bevute, di rimorchio ...
... femminile, di pianti e gioie.
Diego, la cosa più simile a una famiglia che avevo a Milano, mi viene a mancare. Ma la fortuna mi arride. In ufficio saremo un 200 persone, di cui una trentina di ragazzi. Tolti gli strani, i fidanzati che ogni week-end spariscono e gli asociali, rimane una comitiva di 10/15 ragazzi con cui facilmente faccio gruppo. Tra questi c'è Roberto, un ragazzo napoletano di 28 ann: etero e fidanzato da 7 lunghissimi anni. Caratteri tipici del tamarro terrone, nonostante sia un ingegnere come me: moro, capelli a spazzola, mascella pronunciata quasi sempre coperta da barba, occhi verdi, un po' di pancia, che a me non è mai piaciuta, ma che a lui sta di un bene.
Proprio a causa della forma fisica persa, mi fa iscrivere nella stessa palestra di Milano dove si è iscritto lui. Veramente il suo abbonamento lo paga senza usarlo, perché dice che da solo proprio non gli va. E cosi' quello che per mesi e' stato un semplice rapporto tra colleghi, diventa qualcosa in piu'. Iniziamo a vederci anche dopo l'ufficio per andare in palestra, parliamo, qualche volta, sempre piu' spesso, dopo gli allenamenti mangiamo insieme. Lo conosco meglio, è un coglione come me. Ci piace scherzare, rompere le scatole alle ragazze, bere qualche bicchiere di troppo al week-end, andare a ballare. Piu' passa il tempo piu' mi lego a lui, prende quel posto che Diego aveva lasciato vuoto. La spalla su cui appoggiarsi nei momenti di difficolta', quello a cui mandare quel bel culo di quella ...