1. L'uomo della fantasia 3


    Data: 15/08/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: efermi, Fonte: Annunci69

    Quella è stata la prima volta che ho preso un cazzo vero.
    
    La prima volta che ho incontrato il mio uomo. La volta in cui ho provato le sensazioni e le emozioni più forti della mia, ancora breve, vita sessuale.
    
    Dopo aver gustato la sua intimità, il succo del suo sesso e aver sperimentato la sodomia (lato passivo), sapevo che la mia natura era mutata.
    
    Non immaginavo fino a quel punto. Vi spiego.
    
    Passarono pochi giorni dopo quell'incontro. Il mio pensiero si posava volta per volta sui problemi della vita quotidiana, come una farfalla vola di fiore in fiore.
    
    La farfallina, birichina, finiva sempre per posarsi ( per ore ed ore...) sul cazzo di lui. ..ehm...sul pensiero della sua persona. Il mio uomo.
    
    Era un pensiero fisso, praticamente.
    
    Lo chiamai.
    
    "Ciao, come stai? "
    
    "Bene tesoro. Tu che mi dici? "
    
    "Niente di che, sono sempre molto indaffarato, sai il lavoro, gli impegni familiari, vorrei avere più tempo per me" che bugiardo che sono, non avevo niente da fare.
    
    "È giusto che tu ti prenda dei momenti tuoi, per stare bene. Non puoi sempre pensare agli altri" lui.
    
    "Hai ragione. E poi sono 4 giorni che non ci vediamo. .."
    
    "Io stasera sono libero, dove abito lo sai. Se non hai da fare possiamo vederci dopo cena"
    
    "Non saprei, sono molto stanco. Non ti prometto niente" gli rispondevo io. Mica potevo dirgli che non aspettavo altro. Dovevo in giusta misura farmi desiderare.
    
    Quella sera ero effettivamente molto stanco e decisi di rimanere a casa ...
    ... a leggere un buon libro di sul conflitto interiore dei babbuini nati in cattività .....seee a chi la do a bere, avevo una voglia di cazzo che mi riempiva anche le orbite oculari, secondo voi potevo stare a casa?
    
    Ore 20:00 cena, leggera.
    
    Ore 20:30 accensione della macchina e partenza.
    
    Ore 21:03 arrivo sotto casa sua.
    
    Questa è la realtà.
    
    Mi ha accolto con la solita premura e gentilezza di sempre. Ci siamo accomodati in salotto e abbiamo parlato amabilmente come vecchi amici.
    
    Anche se io, dentro di me scalpitavo.
    
    Mi sentivo come il toro che alla corrida non può far a meno di rincorrere e perseguire l'obiettivo di acciuffare quel drappo rosso.
    
    Lui era il drappo rosso che sventolava sotto il mio naso senza tregua con i suoi sguardi magnetici, la sua fisicità prorompente e quell’odore speziato di maschio che riempiva la casa.
    
    Mi ha invitato a sedermi sulle sue gambe e mi ha abbracciato. Sotto sentivo crescere la sua voglia per me.
    
    Il contatto tra noi due generava elettricità. Di un voltaggio sufficiente a fargli rizzare il cazzo.
    
    Nel giro di due minuti mi sono ritrovato tutto nudo di fronte a lui. Nudo io e nudo lui.
    
    E quando mi ha chiesto di leccare tutto il suo corpo cominciando dai piedi, sulle prime sono rimasto imbambolato, poi mi sono inginocchiato, ho avvicinato il viso al suo alluce ed ho dato qualche timida leccatina. Giusto così, per capire cosa provavo. Sottostare al suo piacere, a terra, tutto nudo, succhiando il suo pollicione, mi ...
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