1. Lasciarsi trasportare


    Data: 24/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... d�improvviso, così eretti giacché parevano sollevare la forma morbida e tonda del seno, dal momento che quella visione bucava i suoi occhi grigi, perché io me ne resi immediatamente conto.Non fu lui a muoversi, lo ammetto, perché fui io interamente trasportata, mossa da quell�energia equivoca e torbida ad avvicinarmi, a inginocchiarmi tra le sue gambe e a chiudere gli occhi mentre il calore mi svelava il suo odore. Con la lingua percorsi quelle venature gonfie, in quelle fronde attorcigliate di esaltazioni e di passioni vissute, di vagine che si erano aperte ansiose, bramose e timorose di fronte a quell�imponenza e a quella prestanza. Lui restò stagnante, statico, divaricò debolmente le gambe, come per mostrarsi più fermo e mi guardò attentamente concentrato mentre disegnavo le tracce del suo cazzo. Finalmente il suo sapore emergeva, sovrastava il profumo denso del sandalo del bagnoschiuma e mi raschiava la gola, in quel momento avrei voluto inghiottirlo tutto, perché mi faceva sentire così piena e così perfetta.Io avvertivo le labbra gonfiarsi, arrossarsi su quella pelle scura, dato che il piacere digradava ghiotto così come un flutto scorrevole, alla maniera d�una gradevole e lusinghiera bevanda. Io non avevo fretta alcuna, in quanto il mio ingegno si era fermato all�esterno di quella toilette, distaccato e imperturbabile davanti alla soglia. Non c�era altro spazio che quel bagno umido, altro tempo che quel leccare affaticato, languido e sfibrato. Fu lui a risvegliarmi, ...
    ... giacché m�afferrò inaspettatamente per la schiena, m�innalzò di potenza comprimendomi come per farmi collimare nell�appiglio. Dopo m�adagiò sul lavandino, nel tempo in cui io gli davo spago come se fossi una pupattola fra le sue grinfie, in seguito mi divaricò le gambe con fermezza e poggiò il glande sulla mia fica senza spingere, così come una carezza leggera e sensuale, come in un bacio di sessi sconosciuti che s�annusano a vicenda per la prima volta, il mio piccolo di bambina, il suo grandioso di titano.E� piuttosto insolito e stravagante, che un uomo del genere sia abile e capace di tale accuratezza e meticolosità con quella mole, pensai io in quel preciso istante. In quell�insperata circostanza io cominciavo a capire la scelta compiuta da mia mamma. Secondo me, ebbe la tentazione di fuggire la prima volta che lo incontrò, perché lei non &egrave indubbiamente l�esemplare d�amante con cui trascorre i suoi eventi episodici, tuttavia in realtà chi può dirlo ed esporlo con esattezza come stanno realmente le cose. Attualmente però, mentre lui m�introduceva dentro quel suo stupendo cazzo, nel momento in cui teneva gli occhi nei miei per captarne e per scrutarne ogni sussulto, io afferravo e comprendevo molto bene quel concetto.Mia mamma, in quell�occasione, aveva indubbiamente intravisto e presagito la sua nascosta e peraltro sottaciuta energia, quest�alone irresistibile e d�altra parte trascinante d�ironia amalgamata con quella fermezza, chissà, come lei c�era in fin dei conti ...