1. Roma (2)


    Data: 26/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio

    ... fatemi di tutto!!!”, e allora le dita con le quali gli sto strusciando la rosellina gliele infilo dritte in culo, tirando per allargarglielo ancora. “Sììììììììììììììì!!! COSìììììììììììììì!!!”, strilla la vacca, e dal buco esce un liquido vischioso. Si sta bagnando tutta e i colpi che Enrico gli assesta fanno schizzare fuori i suoi umori. “Dai, dammi più cazzo! Più cazzo!!! Ancora! Così! Tutto, tutto! Fino in fondo! Voglio anche le palle!!! Dai!!!”, continua ad esortare lo stallone, ormai senza più ritegno. Ogni tanto gli si spezza il respiro, come se dentro gli si rompesse qualcosa. Ma questo non lo fa certo desistere dal farsi montare senza freni. Ed Enrico è un campione in questo.
    
    Poi, succede qualcosa. “Oh, no! Non così! Non cosììììì!!!”, sibila la puttanella. Dal movimento del mio gigantone, che ormai riesco a vedere quasi chiaramente, essendomi abituato all’oscurità, capisco che ha cominciato a scoparlo solo col glande, aumentando a dismisura il suo desiderio ma senza dargli soddisfazione. Quello prova a spingere indietro per prendersi tutto il palo, ma Enrico è pronto a sottrarglielo ogni volta che ci prova. “Che stronzo!”, lo apostrofa, e riprende a rantolare e sbavarmi addosso. “Io così non reggo! Io… mmmmm… io… oooooohhhhhhh!!!... io… aaaaaaahhhhh!!!... IO ESPLODOOOOOOOOOOOO!!!”, e un terremoto lo sconvolge da capo a piedi. Le mie dita vengono letteralmente triturate dal suo sfintere, che contemporaneamente masturba la verga di Enrico. Lui, però, la leva subito ...
    ... e la sostituisce con la sua lingua, che prolunga l’orgasmo anale della zoccola. Questa emette versi di ogni tipo e sbatte il suo corpo in ogni dove, abbandonandosi completamente alle convulsioni.
    
    “Il… tuo… boy… è… uno… stroooooooonzoooooooooo!!!”, mi urla in faccia, singhiozzando a causa degli spasmi. Poi, si riprende e lo incita a non smettere: “Sì, leccami lì! Proprio lì! E tu: usale quelle stramaledette dita!!!”, dice a me. E allora, alle due che gli avevo già messo in corpo, ne unisco altre due e le rigiro in lungo e in largo, perquisendogli le viscere. “Oh, che roba, ragazzi!!! Io voglio ancora cazzo, però! Sì, ancora cazzo!”, e si arrampica su di me e si impala sulla mia mazza.
    
    “MMMM!!! Sei duro!!!”, commenta e inizia a cavalcarmi di brutto. Enrico si alza, mi viene sopra e, afferrando la troia per i capelli, gli pianta in gola la sua minchia. “Cough! Cough! Slurp! Slurp! Cough!”, sento, mentre la puttanella si strozza con l’obelisco del gigantone.
    
    “Sì, succhiami bene, vacca! Sei una battona da strada! Una bagascia!”, impreca Enrico, come non gli avevo mai sentito fare. I modi lascivi della nostra vittima gli stanno tirando fuori gli istinti più bassi. Allora, anch’io mi lascio andare completamente e, facendo perno sulle braccia, assesto dei colpi profondi negli intestini del troione, che sussulta ripetutamente e si tiene dalle gambe di Enrico per non perdere l’equilibrio.
    
    “MMMMMMMMMMMMMMMM!!!”, urla, mentre viene di nuovo scosso da un tumulto interiore. Le ...