1. Non avrei voluto,ma è successo


    Data: 27/07/2019, Categorie: Etero Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... voleva anche quello, lo capii dopo. Continuo’ con un dito, poi ne mise un altro.Ero cosi’ eccitata che sentii solo un leggero fastidioPoi usci dalla mia figa e lo poggio sul mio forellino.Gli dissi no ,non l’ho mai fatto. Mi fai male.Prosegui’ e riusci’ ad infilare con una spinta il glande. Stavo per urlare dal dolore ,diede un’ altra spinta ed entro completamente nel mio culo.Urlai dal dolore.Dissi: esci ,esci.Ma lui: e’ entrato, ferma non mi muovo finche non ti passa il male:fu cosi’.Dopo un tempo che mi sembro’ infinito riprese a muoversi.Fu piu’ fastidioso che doloroso.Su suo suggerimento mi masturbai per coprire con il piacere il dolore. Funziono’.Poi disse: basta masturbarti, sei pronta.E mi inculo’ per davvero; tenendomi per i fianchi inizio’ un dentro e fuori stravolgente. Aveva preso completamente la mia verginita’.Infine usci completamente per poi rimetterlo senza fatica,lo fece un po’ divolte, ormai la strada era apertaMa tenne a conto il mio piacere.Rientro’ in figa e mi scopo’ da indemoniato. E mi parlava.Troia ,ti è piaciuta farti fare il culo? Ti piace quello che ti sto facendo?E mi scopava . Ed io: si ,siSenti il mio uccello? Ho i coglioni pieni. È una settimana che non scopo e non mi tocco aspettando questo momento. Sai, speravo di chiavarti. Sentivo che dietro quella faccia da signora perbene si nascondeva una troia.Continuo’: devo svuotarmi le palle, non ne posso piu’Mi porto’ ad un orgasmo devastante e mentre dicevo: vengo, vengo.Anche lui disse: vengo ...
    ... ,ti riempio.In quel momento non pensai che non avevo nessuna protezione e rischiavo di rimanere incinta.Venni e e percepii distintamente i suoi schizzi dentro me e questo amplifico’ il mio orgasmo.Mi toccai in mezzo alle gambe,mi aveva davvero riempito. Quanto sperma aveva scaricato?Si stacco’ e si sedette sulla poltrona, io mi lasciai cadere ai piedi della poltrona con la testa appoggiata sulla sua pancia e sull’uccello ormai in ritiro.Ne approfitto’ mi poggio’ la cappella alla bocca.Io, ancora invasata, lo presi in bocca e gli feci un lungo pompino. Stavo recuperando il tempo perduto. Lo vezzeggiai come un neonato,lo leccai, succhiai,lo baciavo.Lui mi diceva: guardami negli occhi mentri lo lecchi.Lo facevo. In quel momento ero sua. Poteva chiedermi cio’ che volevaTorno’ sad alzarsi prepotente. Era merito mio. Ne ero orgogliosa.Ancora mi sorpresi a guardarlo come un idolo. Lui volle completare l’opera mi fece alzare su lui e lentamente mi fece calare sul suo uccello, che da lui fu guidato sulla rosetta. Mi auto impalai.Non mi dispiacque ,mi piaceva, ero io che andavo su e giu’ .Poi cambiammo posizione; mi mise alla pecorina e me lo reinfilo’ nel pertugio’.Mi inculo’ a lungo mentre mi masturbavo ed anche questa volta venimmo insiemeFu una sorpresa sentire le contrazioni del suo cazzo mentre veniva dentro me .L’opera era completataCi sedemmo ancora come prima, lui sulla poltrona ed io ai suoi piedi.Era insaziabile. Dovevo piacergli davvero molto o era un desiderio da lungo ...