1. 206 . Io e mia sorella, una notte intera


    Data: 27/07/2019, Categorie: Incesti Sensazioni Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    �Il clitoride, adesso. Ti prego�.è davvero la tua voce che mi sta supplicando? O solo un gemito che ti sfugge dalle labbra? Alzo lo sguardo e contemplo il tuo volto rilassato che affiora dietro la curva dei seni.Hai una pelle straordinariamente lucida e luminosa. Liscia. Le mie dita vi hanno disegnato sentieri appena arrossati. Ti guardo in controluce standoti inginocchiato accanto. Tu, nuda. Io ancora in boxer e maglietta.Boxer un po� gonfi, ok. Ma è già stato uno sforzo non spogliarmi subito.Da quanto tempo siamo qui? Da quanto stiamo in silenzio?Solo il fruscio delle mie mani sul tuo corpo rompe l�immobilità della stanza.è come se il tempo si fosse fermato, siamo sospesi nel nulla in questa camera d�albergo sconosciuta, bagnata dal primo sole di primavera.Immagino i tuoi occhi castani che si muovono appena dietro le palpebre abbassate ad inseguire pensieri e sensazioni, ma le mie mani restano immobili ad ascoltare ogni tuo movimento. è così che comunichiamo, oggi. Le parole passano attraverso le mie dita. Il desiderio si trasmette pelle a pelle.Da questo momento tacerò. Da questo momento parleranno le mie mani.E pensare che poco fa stavamo davvero parlando, seduti uno di fronte all�altra al ristorante. Ridevamo, intrecciavamo collane di risate, gesti e sguardi. E intanto il desiderio cresceva e trovava sbocco in un�occhiata più prolungata, in un toccare affettuoso della mano sulla mano, incuranti della gente che ci stava accanto.La conversazione procedeva spigliata, ...
    ... lieve come una danza. Le parole non tradivano quello che il corpo voleva comunicare. Poi, hai appoggiato il bicchiere di Coca Cola, ti sei asciugata la bocca con il tovagliolo. Un cenno, e ci siamo alzati; in silenzio ci siamo diretti in camera sfiorandoci appena.�Adesso ci penso io, a te�, ti ho sussurrato all�orecchio, chiudendo la porta con il piede.Ho avvertito un brivido, mentre ti spogliavo e le mie dita accompagnavano la stoffa di quel vestito leggero che speravo avessi indossato per me.�Sai come si chiama il gioco di oggi?�.�� �.�Il piacere è tutto tuo�.Hai sorriso, chinando indietro la testa. I capelli si sono sparsi sulla schiena.�Un regalo ��.Hai aperto il pacchetto che ti stavo porgendo con gli occhi stupiti di una bambina.�è molto buono; è olio di mandorle�, ti spiegavo mentre svitavi il tappo della bottiglietta di vetro e l�avvicinavi al naso.�Lo vuoi provare?�.Il tuo sì è stato solo un cenno.E pensare che solo poco fa, al ristorante, con un altro cenno avevi chiamato una cameriera simpatica ma un po� maldestra per le ordinazioni: ho aspettato che tu facessi la tua. Avevo provato a immaginare cosa avresti scelto, e affidavo a quel dettaglio una conferma del nostro feeling.E intanto ti guardavo cercando di indovinare il segreto nascosto dietro ai tuoi occhi. Perché tutti abbiamo un segreto sepolto nel profondo degli occhi. E non importa che ci conosciamo da una vita o da un minuto: resta un mistero che affiora solo poco alla volta. A noi stessi, innanzitutto, e poi ...
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