1. Mai rivelare i desideri


    Data: 30/07/2019, Categorie: Etero Autore: 147nameless

    California, 2018.
    
    Da poco ho iniziato a lavorare in una fabbrica di luci.
    
    Io l’unica bianca, il resto, uomini o donne, messicani.
    
    Tutti mi squadrano dall’alto in basso; non posso mica dar loro torto: sono un belevedere e non sono abituati a vedere qualcuno con le mie forme e tratti somatici.
    
    Qualche volta è anche capitato di masturbare qualcuno che mi offriva un passaggio per riportarmi a casa, ma questa è un’altra storia, oggi vi parlo di Meño...lui è bianco come me, “wuero” per dirlo in spagnolo.
    
    É alto e muscoloso al punto giusto, gli occhi verdi, gambe e braccia completamente tatuate, anche sul viso ne ha qualcuno, tutti con oggetto i pagliacci.
    
    Sì, per davvero.
    
    Ma gli stanno davvero bene, lo rendono sexy a mio avviso.
    
    Abbiamo subito iniziato a lavorare nello stesso gruppo, sempre a contatto: questione di...pelle.
    
    “Sai, mi wuerita (così mi chiama, la mia piccola bianca), mi piace lavorare con te, è come se stessimo sulla stessa linea di pensiero...non serve che ti dica nulla, tu già sai quello che penso e lo stai già facendo, senza bisogno di parole” mi dice, in un caldo pomeriggio di overtime a scaricare la merce;
    
    “Lo so! Mi fa piacere che tu pensi questo! Hahah so che è buffo ma io penso lo stesso e quando succede penso a come sarebbe la nostra intesa sessuale”.
    
    Ok,frecciatina sparata, aspetto una sua reazione.
    
    Lui mi guarda negli occhi e mi sorride, io mi slego i lunghi capelli biondi con fare abbastanza flirtuoso.
    
    “Sarebbe una ...
    ... bomba di sicuro. Ma guarda un po’ la mia wuerita che fa questi pensieri erotici, mica me l’aspettavo” mi dice;
    
    “È colpa tua, quando chiudi le scatole con medio e anulare non posso far altro che pensare a come starebbe bene quel movimento dentro di me, mentre mi fai squirtare”, la situazione si fa focosa, lui si fa vicino a me e mi tocca l’interno coscia, io faccio lo stesso.
    
    “Mica ti facevo così kinky, Francy. Che bella scoperta sei!”
    
    Io mi sbottono i primi bottoncini della maglietta nera stretta stretta e gli lascio intravedere il petto che lui annusa.
    
    “Sai, Meño, ho tanti desideri repressi...che purtroppo sono destinati a restare tali”, sospiro mentre gli carezzo la nuca.
    
    Iniziamo così a parlare di sesso e di esperienze, desideri profondi.
    
    “Una cosa che vorrei provare é lo stupro. Non in senso brutale, ma la sensazione di essere presa inaspettatamente, da una persona che non conosco, con rabbia e senza preliminari...solo il pensiero mi fa venire”
    
    La pausa finisce, ritorniamo al lavoro.
    
    La sera sul tardi, mi manda un messaggio “Domani alle 10 fatti trovare in Holt Avenue”, “ Va bene. Dove mi porti?” gli rispondo, lui però non mi degna di un messaggio...
    
    Indosso un vestitino color carne aderente che si abbottona davanti con dei bottoni di madre perla, degli stivaletti con tacco basso e una giacchetta di jeans.
    
    Lo aspetto per mezz’ora, nulla.
    
    Provo a chiamarlo, nulla.
    
    Quando decido di andarmene, una mano mi tappa la bocca, vengo strattonata in ...
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