1. Un'estate tranquilla con la mia amica Anna


    Data: 01/08/2019, Categorie: Lesbo Autore: marynella, Fonte: EroticiRacconti

    Delle volte ti tornano alla mente storie e situazioni che pensavi di aver dimenticato…e solo per un piccolo gesto. C’era una volta, un’estate al mare…due coppie di amici, io e mio marito e Anna e il suo compagno. Lei è stata la mia amica del cuore per tantissimi anni, colleghe di lavoro, compagne di università e quant’altro. Ci siamo sposate quasi nello stesso periodo, dopo un esaltante periodo di svaghi giovanili fatti di sesso, alcool, viaggi, ecc… Ma la testa a psoto non l’abbiamo mai messa del tutto, abbiamo continuato a divertirci come matte, riempiendo di corna i nostri mariti, che comunque amiamo, ma con i quali non ci basta fare il “tranquillo” sesso matrimoniale. Quell’estate, però, decidiamo di fare le brave. Andiamo al mare vicino a Senigallia, nelle Marche. Un posto per famiglie, quasi privo di grossi svaghi, una cittadina balneare tranquilla, dove puoi solo scopare con il tuo compagno la sera dopo cena o nella pausa pranzo, al riparo dalla canicola della spiaggia. L’unico momento di “svago” è stato un pompino fatto da entrambe al giovane bagnino marocchino dello stabilimento. Anna l’ha rimorchiato in un attimo, un piccolo aperitivo al riparo dagli sguardi indiscreti dei sonnolenti mariti, il ritiro nella sua cabina privata, già i pantaloncini e fuori un fantastico pisellone nordafricano di dimensioni e peso eccezionali. Anna è bravissima con i pompini, riesce a farlo venire in pochissimi minuti e si becca una spruzzata fenomenale! Qualche giorno dopo io ...
    ... ripeto lo stesso copione, ma mi godo di più quel favoloso membro di ebano, una cappella gigante e rugosa, la possanza tra le mie piccole manine di quel mostro di cazzo che masturbo per lunghissimi minuti, succhiandolo avidamente e leccandolo come una bambina felice col proprio gelato. Lui geme in arabo, immagino che mi chiami “brutta troia occidentale…puttana bianca…succhiami il cazzo donna infedele…” ma anche con me non dura molto, un gorgoglio nelle palle, un mugugno sordo e dalla cappella mi schizzano in faccia e in gola una serie di fiotti di sborra bollente e appiccicosa, che bevo avida! Lo succhio ancora, pulendolo, lascio tracimare lo sperma dagli angoli della bocca e farli cadere sul mio piccolo seno, avvolto dal costume di Perla. La ripendo con le mani e ci masturbo il palo di carne straniera. Glielo rimetto gelosamente nei pantaloncini, invidiando la donna che se lo prenderà nel corpo, ma io ho deciso di fare la brava e essere fedele! La sera, nella veranda della casa affittata, mentre i mariti guardano la solita partita, io e Annina ci raccontiamo dell’esperienza marocchina, con talmente tanti dettagli e foga che ci eccitiamo come puttanelle in calore. Io ho la fica in fiamme e lo confesso alla mia amica, che ricambia la confessione. Abbiamo le gambe strette per contenere gli umori, il leggero pareo non ci contiene il calore del corpo. Ci guardiamo complici, e all’unisono ci alziamo e andiamo verso la spiaggia di fronte, deserta, dove c’è un cumulo di barchette da ...
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