LA SIGNORA SCHOWMAKER E LA VOGLIA DI BIRRA
Data: 02/08/2019,
Categorie:
Etero
Autore: strapps
... mutande. Mi baciò. Mi attirò a sé e mi ficcò la sua lingua in bocca. Il sapore era amaro,ma la lingua che cercava la mia e la sua foga mi rapirono. Rimanemmo a baciarci a lungo al buio,nel caldo soffocante della roulotte,lei mi strinse,il suo corpo aderì al mio,sentivo i suoi seni premermi sul petto,le sue gambe avvinghiarsi alle mie,le sue mani muoversi lungo la mia schiena,sul seder. Dopo che avemmo pomiciato a lungo,mi toccò la faccia a lungo nel buio,mi accarezzava,mi diceva parole in tedesco che non capivo,solo baby,baby,ripetuto più volte mi era chiaro. Mi prese la nuca e spinse la mia bocca sul suo procace seno. Il sapore delle sue boccie era inebriante. Era caldo,era pelle,era avvincente. Presi a leccare la pelle attorno ai capezzoli,poi ne presi in bocca uno,lo ciucciai e lo tirai,con la lingua lo mossi avanti ed indietro,poi lo ciucciai di nuovo e tornai a baciare. Fece altrettanto con l�altro capezzolo,con l�altro seno. Mi portò in camera da letto. Ci buttammo sulle coperte. Ripresi da dove ero rimasto: le tette! Leccavo e succhiavo quel bel seno germanico che sapeva di donna come non avevo mai provato. Dopo che quel lavoro le sembrò bello mi spinse verso il basso. Baciai la pancia e l�ombelico,mi soffermai su quello leccando e baciando,i miei baci le piacevano erano rapidi e dolci e schioccavano lei rideva e si godeva quell�attenzione. Ogni tanto mordevo un poco la pelle e a lei piaceva anche quello. Ero sopra di lei,sudato e arrapato,il cazzo dritto nelle ...
... mutande. Affondai la faccia nella sua figa curata e dal sapore dolcissimo e pungente al tempo stesso. Era già bagnata e una figa odorosa di donna tedesca imparai quel pomeriggio è una delle cose più belle dove affondare naso e labbra. Così feci e così baciai e leccai,succhiai e infilai il naso: baci,leccate,leccate,baci,succhiavo e spingevo la mia lingua più in fondo possibile,la signora Schowmaker godeva e gridava di gioia,mi teneva la testa con la mano e si godeva quel mio lavoretto di lingua. Venne più volte o così mi sembrò.Mi disse poi di stendermi di schiena.Salì sopra di me e scese verso il cazzo. Questo era ritto e duro come solo a 18 anni-imparai poi-può essere. Svettava maestoso e potente. Lei lo prese fra le sue grosse labbra e fece scomparire la cappella in bocca. Prese a lavorarmelo con esperienza somma. Succhiava e leccava con l�arte di chi ama il cazzo e sa cosa farci. La mia ragazza mi aveva fatto un paio di pompini da quando stavamo assieme ma niente in confronto a quello: a quel muovere di labbra a quel saper scendere e risalire lungo l�asta. Fu un pompino favoloso mi sentivo la testa impazzire e stavo per esplodere. Glielo dissi e lei si fermò. Si alzò sul letto si mise sopra di me con le gambe ai lati dei miei fianchi e si mise un mano in bocca. Tutta. La leccò e poi si ficcò la mano nella figa. Si masturbò selvaggiamente con tutta la carica erotica di una donna vogliosa,eccitata,rapita dalla lussuria. Io la fissavo estasiato,eccitato ancora come prima. ...