1. Il fidanzato di mia sorella 10


    Data: 02/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: FRANK_1987

    Alla fine qualcuno libera i suoi freni inibitori
    
    CAPITOLO 10
    
    Dopo la confessione dello zio Mariano di essersi scopato papà insieme al nonno quando erano ragazzini, inizio a vedere il mio genitore con occhi diversi. E’ il solito papà, amante della famiglia e dei figli ma continua a parlare male dei gay quando li vede in televisione, segno della sua repressione, ma allo stesso tempo lo immagino messo a pecorina con il cazzo di nonno Ugo nel culo e quello di zio Mariano in bocca. E’ Dicembre finalmente, il mio periodo preferito. Non per quello che rappresenta per i cristiani essendo io non credente anche per come ci trattano, ma per quell’atmosfera che si accende a Natale che e’ davvero magica e va al di là di ogni credo. Mio padre sta addobbando l’albero mentre io sono seduto sul divano perché un mio amico gay scocciatore mi ha telefonato. Lo fa un giorno si e l’altro pure perché vuole il mio cazzo di 19cm ma io non ho nessuna intenzione di darglielo perché non e’ il mio tipo. E’ effeminato (PER CARITÀ NULLA IN CONTRARIO MA PREFERISCO UN GAY MASCOLINO) e non sopporto la sua voce stridula anche se, non so come, mi viene in mente che gli avrei chiuso quella bocca assillante anche con il mio cazzo pur di non starlo più a sentire parlare. L’idea di farlo mi fa eccitare. In fin dei conti ho un bel cazzo, che i ragazzi bramano e dopo tutto, l’ho già infilato in diversi culi prima d’ora quindi decido di chiedergli un appuntamento. Kai, il mio amico giapponese che aveva mentito ...
    ... al nonno dicendo che sarei andato a pranzo da lui mentre invece mi facevo scopare da Rafael (RACCONTO 6), acconsente e decidiamo di vederci la sera stessa. Chiusa la telefonata, spengo la mia parte attiva e accendo subito quella passiva. Mi alzo dal divano e inizio ad aiutare papà Massimo ad addobbare l’albero di Natale.
    
    Ogni volta che devo prendere una decorazione non lo faccio abbassandomi e spiegando le gambe ma lo faccio mettendomi a novanta gradi, in una delle posizioni che gli ortopedici indicano pericolose per la schiena. Ogni volta che mi alzo, noto mio padre che mi guarda il culo e nonostante fuori nevica, dentro fa molto caldo per lui. Finito di aggiustare le decorazioni natalizie fuori e dentro casa, ceniamo e finalmente esco. Devo vedermi con Kai per fargli il culetto magari la smetterà di chiedermi sempre il cazzo. Raggiungo una città popolosa poco distante dal mio paese ed entro nel locale gay che frequento di solito anche se non l’ho fatto più da un anno a questa parte. Ci sono parecchi tipi interessanti che mi mangiano con gli occhi, alcuni vorrebbero il mio culetto altri il mio cazzo ma per questa sera sono interessato solo ad una persona. Eccolo lì, seduto su un divanetto mentre sorseggia un Martini. Kai e’ un ragazzo giapponese nato in Italia di un anno più piccolo di me, al primo anno universitario mentre io ho già iniziato il secondo. Ha capelli neri e gli occhi neri a mandorla, un culetto sodo da far impennare il cazzo di qualsiasi uomo e un pacco non ...
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