Il marito della mia amica - parte terza. la sorpresa
Data: 03/08/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Zibibbo2
Lo sapevo: avrei dovuto provare sensi di colpa nei confronti della mia amica, per il fatto che mi ero fatto scopare da suo marito. Lo sapevo benissimo. Tuttavia, se all'inizio i miei pensieri erano rivolti lì, dopo la seconda volta con Nicola avevo in parte cambiato idea, probabilmente stavo cercando di autoconvincermi. Mi dicevo che in fondo, se era venuto a cercare me, qualcosa in lei mancava, non gli dava tutto ciò di cui aveva bisogno.
Nicola venne a chiavarmi un altro paio di volte, in entrambi i casi la sera del calcetto. Era diventato più bravo: mi possedeva con forza e determinazione, ma allo stesso tempo con una certa dolcezza. Amava in particolare scoparmi da dietro, mi faceva appoggiare con le mani alla testiera del letto e mi penetrava con foga, appoggiandosi a sua volta a me con tutto il peso. Sentivo il suo cazzo lungo che mi scivola dentro e le sue mani che erano diventate più sicure e disinibite: mi toccavano il petto, mi masturbavano. In entrambi i casi fu molto bello.
Io avevo preso la decisione di non andare con nessun altro, finché mi "frequentavo" con lui. Forse la verità era che non avevo voglia di cercare altro, mi bastava così, mi accontentavo delle briciole: non c'era molto da prendersi in giro, scopare una volta ogni due settimane non era esattamente una relazione. Tralasciando, per altro, il fatto che lui era sposato.
Con la mia migliore amica.
Un sabato sera eravamo fuori a cena con i soliti amici. Chiacchieravamo del più e del meno. ...
... Io ogni tanto guardavo Nicola, me lo immaginavo nudo sopra di me. Mi immaginavo la sua lingua che mi leccava il buco (l'avevo istruito anche a questo, sì), il suo desiderio di penetrarmi, e ovviamente il suo petto villoso sopra di me, le mie mani che lo toccavano ovunque. Ogni tanto lui mi lanciava qualche occhiata, senza farsi vedere, e io stavo giusto pensando che per lui avrei anche potuto accontentarmi. Del sesso, una volta ogni tanto, e poi la nostra amicizia, pubblica.
Finita la cena decidemmo di fare quattro passi in centro. Nicola mi si accostò.
"Serata carina, vero?"
"Sì." Gli sorrisi.
"Ho visto che mi guardavi."
"Spero bene!", risposi.
"Senti", mi disse, prendendomi per un braccio, come per farmi rallentare. Voleva che nessuno ci sentisse. Io ero eccitato al pensiero di quello che doveva dirmi, perché non potevo immaginare cosa mi stava per dire e come avrebbe cambiato tutto tra di noi. Gli altri ci distaccarono, continuando a chiacchierare, compresa sua moglie. "Hai presente Marco, quel tipo che gioca a calcetto con me?"
Non capivo cosa centrasse. "Quello pieno di muscoli, che è venuto anche al mare con noi l'anno scorso... sì, mi ricordo bene!"
"Beh, gli ho parlato di te."
Rimasi un po' in silenzio. Cosa mi stava dicendo? Che si stava aprendo con i suoi amici?
"Beh, non dici niente? Non hai voglia di farti scopare anche da lui?"
Ah, era questo. Rimasi molto deluso, ma non volevo farlo capire a Nicola. Non si meritava di sapere che ...