1. Il marito della mia amica - parte terza. la sorpresa


    Data: 03/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Zibibbo2

    ... aveva ferito i miei sentimenti. Per cui gli dissi di dargli pure il mio numero e che mi scrivesse.
    
    Marco mi scrisse dopo pochi minuti. Senza troppi convenevoli, mi proponeva di vederci la sera stessa. Io non avevo voglia, gli risposi che ci avrei pensato una volta a casa.
    
    Verso mezzanotte, la serata si concluse; qualcuno il giorno dopo doveva partire per una vacanza, o qualcosa di simile. A casa, da solo, ripensai a quello che era successo, al modo in cui mi aveva trattato Nicola, alle illusioni che mi ero fatto, e scrissi a Marco, pensando che non mi avrebbe mai risposto. Invece era sveglio. Mi disse che se volevo potevo andare a casa sua, tanto quel fine settimana la sua morosa non era a casa.
    
    Non me lo feci ripetere.
    
    Dopo venti minuti era da lui.
    
    Mi aprì la porta in boxer e canottiera. Non mi ricordavo che fosse così manzo: aveva le braccia grosse gonfie, i pettorali che tendevano la stoffa. Il petto era depilato, da quanto potevo vedere, ma si vedevano i segni della ricrescita ed erano tremendamente sexy.
    
    "Vuoi bere qualcosa?", mi chiese, mentre mi facevo largo. Avevamo già parlato altre volte, ma quella sera avevo solo voglia di dimenticare Nicola; non volevo chiacchiere inutili, volevo solo scopare per non pensare.
    
    "Voglio bere te", gli risposi, guardandolo negli occhi.
    
    Non se lo fece ripetere. Si avvicinò, mi prese la testa e iniziò a baciarmi. Non era per niente timido, anzi, mi infilò subito la lingua in bocca. Con la mano mi teneva ferma ...
    ... la testa, con l'altra si fece strada dietro alla schiena, mi entrò sotto alla maglietta. Si staccò, solo il tempo per respirare, e poi ricominciò a baciarmi con foga, e intanto mi faceva spogliare. Anche io gli mettevo le mani ovunque, ed era tutto un fascio di muscoli: non avevo mai toccato niente di simile. Il culo era sodo e duro, misi una mano dentro ai boxer e sentii la peluria fitta e morbida. Gli toccai la sfesa, lui non si ritrasse, anzi, continuò a baciarmi e toccarmi.
    
    Era un sogno: un manzo del genere, ed entrambi nudi.
    
    Si staccò, e mi portò per mano in camera, che era semplicemente l'altra stanza. Mi fece sdraiare sul letto e mi venne sopra. Aveva un corpo perfetto, i pettorali gonfi, i capezzoli piccoli e turgidi (su uno c'era un piercing), la tartaruga scolpita, gli obliqui che scendevano in evidenza fino al cazzo, che era il contrario di quello di Nicola: non molto lungo, ma grosso e venoso, con una cappella rossa e due palle enormi.
    
    Non volevo aspettare: aprii le gambe per fargli capire quello che volevo e gli chiesi se aveva un preservativo. Lui mi guardò, quasi perplesso, poi si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio: "Non hai capito. Voglio che mi scopi tu..."
    
    Allora era un sogno... lui si tirò di lato, prese dal comodino un goldone e me lo passò; poi prese anche del lubrificante e se lo passò sul buco, mettendosi a pecorina. Indossai il preservativo e mi misi dietro di lui; puntai il cazzo e spinsi. Sentii lo sfintere che faceva resistenza, ma poi ...