Orgia al casello autostradale
Data: 04/08/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: ClubGodo87_II
L'afa divorava ogni centimetro del mio corpo, le cicale gracchiavano fuori dalla finestra e le lucciole passeggiavano sotto al balcone.
Era una serata di fine estate, qui a Carpi; una serata che di lì a poco sarebbe diventata indimenticabile.
Consumata la cena, decisi di prendere l'auto per fare un giro fuori: al calar del sole l'aria diventava molto più respirabile. Dopo qualche semaforo, intravidi un gruppo di ragazzotti; una classica
compagnia di ventenni abbronzati, muscolosi e molto allegri. Ne ero così rapito che distolsi lo sguardo dal semaforo, ormai verde.
I miei occhi percorrevano i loro corpi, le mie pupille scorrevano piano piano la pelle ambrata dai caldi raggi agostani. Cominciai a sentire i battiti del mio cuore sempre più ritmati e il finestrino aperto
della macchina non fu più sufficiente a distrarmi dal caldo torrido. Avrei voluto essere al centro delle loro attenzioni, scaricare le mie voglie proibite contorniato dalla loro virile esuberanza, fino a perdere i sensi per il troppo piacere.
Decisi allora di mettere in pratica i miei istinti al battuage di Campogalliano. Mi ero ripromesso di non tornarci più dopo l'ultimo rapporto orale che mi costò un forte mal di gola per alcuni giorni, ma le mie voglie
presero il sopravvento.
In pochi minuti arrivai nel teatro della trasgressione: un parcheggio poco distante dal casello autostradale dell'A22. Un'aiuola rigogliosa avrebbe diviso il mondo esterno dal regno proibito che mi accingevo a ...
... varcare.
Parcheggiai con molta fretta, ero smanioso di rivivere quelle sensazioni. Vidi subito una certa calca tra i rovi e più mi addentravo in quei cespugli più sentivo gemiti e lamenti di piacere.
Varcata la parete vegetale, scorsi un gruppo di 8 persone di tutte le età.
Cominciai a farmi spazio per cercare la mia preda, pensando ingenuamente che sarebbe stata una sola.
Mi calai i pantaloni per attrarre su di me l'attenzione e di lì a poco si avvicinò un aitante trentenne con tanto di fede al dito. Cominciai a masturbarlo e lui ricambiò prontamente, per poi passare la mia lingua sulle sue labbra fino ad inumidirle. Con un gesto rapido mi inginocchiai al suo cospetto per vedere meglio la sua turgida virilità: il suo membro ormai completamente eretto pulsava a pochi centimetri dalla mia bocca. Era molto ben dotato sia in lunghezza che in circonferenza, la circoncisione completava il tutto con un prepuzio soffice al tatto e molto lucido.
Con un sorriso malizioso, mi avvicinai al suo grosso traliccio di carne. Mi soffermai prima sulla punta per poi arrivare sempre più a fondo, tanto che in pochi affondi arrivai ad accoglierlo completamente nel mio palato.
I suoi gemiti avvolgevano tutti i presenti, che nel frattempo si erano avvicinati per vivere con più enfasi la situazione.
Non mi accorsi dei loro corpi quasi attaccati al mio, come non mi accorsi del fatto che sarei stato il protagonista di un'orgia a cielo aperto.
Girai il capo verso destra e notai un ...