1. Il piacere di un addio


    Data: 05/08/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Lesbo Dominazione / BDSM Autoerotismo Autore: Deep, Fonte: RaccontiMilu

    A volte capita di sentirsi completamente senza freni. A volte ci sono quei minuti in cui potresti buttare al vento tutto, quando il piacere ti governa, quando il cervello è in balia di pulsioni primitive, senza freno. In quegli istanti nulla ha più senso, e qualsiasi cosa succeda, non puoi fare a meno di pensare solo e soltanto alla tua eccitazione, al tuo corpo, che chiede violentemente di essere ascoltato, e ai tuoi sensi, accesi da un�insensata voglia. Di possedere. Per Marco era così in quell�esatto momento. Aveva il suo bel cocktail in mano, e gli amici vicino ridevano come dei matti. Stavano giusto parlando di sesso, loro, come facevano sempre. Ognuno aveva le sue da raccontare, storie vere, a volte un po� esagerate, ma comunque vissute. Una compagnia di gente un po� matta, ma che sapeva divertirsi. E poi all�improvviso, senza preavviso, era successo . Tutti erano rimasti stupiti, e ora ridevano come matti, forse un po� imbarazzati. La Fra e la Sofy si erano baciate. BACIATE, loro. La Sofy era stata, fino a qualche mese prima, la ragazza di Marco. Si conoscevano da sempre, loro due, e avevano sempre flirtato, almeno, tutti dicevano così. Poi, un annetto prima, era scattata la scintilla. Una sera, in macchina, avevano combinato il finimondo, facendo preoccupare tutti. Erano spariti, un po� brilli entrambi, senza dir nulla a nessuno, e fino al giorno dopo non se ne era saputo niente. Nemmeno erano tornati a casa, i due, creando scompiglio anche nelle famiglie. Ma loro ...
    ... non se ne curavano. Avevano fatto sesso tutta notte, ore e ore, nella Cinquecento bianca di lei, regalandosi quello che per anni si erano concessi solo di sfiorare. La loro storia era quello, alla fine: sesso senza limiti, Senza confini. Hai voglia gli amici, a dire che stavano bene insieme. Balle. Loro SCOPAVANO bene, ecco tutto. E scopavano tantissimo. Poi fine, all�improvviso, in una serata di Maggio. Lei aveva detto basta, senza motivo, dopo qualche mese, e nessuno si era spiegato perché. Soprattutto Marco non capiva, e questo lo faceva imbestialire. E ora eccola lì, con la sua morbida lingua fra le labbra della bellissima Fra. Lei, così minuta, così bellina, la più dolce della compagnia, lei, che aveva avuto solo qualche ragazzo serio qua e là, ma era sempre perfetta, nel suo essere acqua e sapone. Lei, si stava limonando la sua vecchia morosa. Ecco perché, ecco perché l�aveva lasciato, adesso capiva.All�inizio si era stupito. Poi era passato ad una rabbia cieca, per un istante, e poi sì, era arrivato lì. Mentre gli altri ridevano imbarazzati, e chiedevano spiegazioni alle due ragazze sorridenti (madaquantotempoè, macomemaivisietedichiaratecosì, madaichestoria, machecarinechesiete), lui si era estraniato. Ed era maledettamente eccitato. Maledettamente, perché quella lingua era sua, sapeva che baci regalava, sapeva com�erano gli occhi della Sofy quando, in preda al piacere, sudata e ansimante, lo supplicava di scoparla. E ora la immaginava, mentre con gli stessi occhi ...
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